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Interviste

Braconaro, commissione medica Figc: “Mai pensato di non poter ripartire! Doppio tampone in 48h? Vi spiego” (Esclusiva)

Covid-19 coronavirus

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto il dottore Francesco Braconaro, membro della commissione medica scientifica Figc.

Braconaro, commissione medica Figc: “Mai pensato di non poter ripartire! Doppio tampone in 48h? Vi spiego” (Esclusiva)

“Ripartenza della stagione? Bisogna celebrare la determinazione del nostro presidente federale, lungimirante e tenace nell’affermare che il calcio potesse continuare. Noi commissione abbiamo fatto il nostro lavoro e lo abbiamo fatto nel migliore dei modi. Naturalmente abbiamo fatto diverse modifiche di volta in volta rispetto a quello che era l’evoluzione epidemiologica del nostro Paese.

Ipotesi di doppio tampone per ridurre l’eventuale quarantena a sette giorni? Noi nel protocollo abbiamo scritto che qualora emerga un positivo, questo va isolato immediatamente mentre il resto del gruppo va in ritiro. Poi a quest’ultimi verranno fatti tamponi ogni 48 ore e test sierologici ogni 7-10 giorni. Aumentando il numero dei tamponi noi riusciamo ad anticipare l’eventuale diffondersi del virus. Questa malattia per la maggior parte delle persone dura dai 5 ai 7 giorni, quindi in sette giorni sarà più facile controllare il contagio. Chiaro che poi un po’ di fortuna ci vuole, ma le percentuali di rischio si ridurrebbero moltissimo. Quindi spero che con la CTS governativo, formata da illustri colleghi, una quadra la troveremo anche perché la situazione in Italia sta migliorando. Sono convinto che anche la Lombardia avrà numeri confortanti. Sempre che le persone si comportino in maniera virtuosa come hanno fatto in questi giorni.

Difficile cambiare le regole del calcio se non cambiano le norme nazionali? La quarantena è 14 giorni come nel decreto, alla luce di quanto ci siamo detti è probabile che si possano ridurre. Ai calciatori è già possibile perché sono super controllati.

Riaprire gli stadi tra 20 giorni? Secondo me sarà una strada che dovremmo perseguire. Così come riapriranno le discoteche con le dovute misure di sicurezza, credo che gli stadi come il San Paolo possano riaprire, magari a un terzo della capienza o solo per gli abbonati. Se ne stiamo parlando? Non lo so, non me ne occupo ma con il buon senso possiamo andare verso questa decisione. Le curve epidemiologiche ci confortano in questo senso. In molte regioni italiane stiamo a 0, quindi si può pensare di aprire a questa possibilità. Naturalmente non come è accaduto a Belgrado, perché questo non può accadere per ragioni di sicurezza.

Se abbiamo pensato di non poter ripartire? Mai. Abbiamo lavorato sempre pensando a quello che riferiva la task force di virologi, che affermavano che si sarebbe invertita la curva. E’ chiaro che noi ci siamo mossi in tempo, siamo stati chiamati da Gravina per farci trovare pronti nel momento in cui sarebbe stato possibile riprendere. Abbiamo lavorato nella speranza che potesse accadere ciò in cui speravamo”.

Serena Grande

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