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Interviste

Pasqual: “Napoli-Inter? La differenza la farà la condizione fisica! San Paolo vuoto un vantaggio per i nerazzurri” (Esclusiva)

Napoli

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Manuel Pasqual, consigliere Aic e opinionista Rai per la Coppa Italia. Si è parlato di Napoli-Inter.

Pasqual: “Napoli-Inter? La differenza la farà la condizione fisica! San Paolo vuoto un vantaggio per i nerazzurri” (Esclusiva)

“Sarà come un po’ il primo giorno di scuola, perché anche da calciatore non mi è mai capitato di stare fermo per così tanto. Spero che questa ripartenza darà un segnale positivo anche di ripresa economica per tutto il Paese. Calciatori in difficoltà? Quando si parla di giocatori si pensa sempre a quelli di grande immagine, ma bisogna considerare anche quelli che percepiscono lo stesso stipendio di un operaio e che sono stati fermi a causa del Covid. Spesso i calciatori di prima classe si schierano dalla parte di questa categoria. La battaglia è stata fatta anche per riuscire a andare incontro ai quei tesserati che con difficoltà riuscivano a sostenere la famiglia.

Scontenti di giocare alle ore 17.15? La scelta ci ha lasciato perplessi. Sappiamo che c’è la volontà di giocare anche alle 21.45. Ora ci sta giocare alle 17.15 nelle giornate di fine giugno e inizio luglio, ma più in avanti quando farà molto caldo sarà difficile scendere in campo a quell’ora, in particolare in alcune città.

Napoli-Inter? La differenza la farà la condizione mentale ma soprattutto fisica. Il fatto di disputare un gara a Napoli senza pubblico può favorire l’Inter. Il pubblico del San Paolo si è fatto sempre sentire soprattutto in partire importanti e l’assenza dei tifosi potrebbe essere un’arma negativa per la squadra di Gattuso. Ma ribadisco che la differenza la farà la testa e la voglia di tornare a giocare perché l’obiettivo della finale è a portata di mano.

Giocare ora è come giocare al buio? Alcuni risultati potrebbero cambiare. Ci sono squadre che non sono abituate a giocare ogni tre giorni e non sono nemmeno attrezzate per farlo. C’è il serio rischio di acciacchi e infortuni. I ritmi non saranno altissimi come a febbraio, ma mi auguro che sarà sempre uno bello spettacolo.

Tifosi allo stadio? Ho visto che in Spagna ci stanno provando. L’idea potrebbe essere di una finale di Champions League con alcuni tifosi. Sicuramente sarebbe una cosa apprezzata da pubblico e calciatori. Il calcio senza tifosi non è  lo stesso.

Non abbracciarsi in campo? La questione abbracci è un po’ un controsenso, perché nelle azioni c’è sempre il contato individuale. Quando c’è un goal ci sta che i calciatori si abbraccino. Mi ha fatto effetto vedere come in Bundesliga i giocatori abbiano avuto la freddezza esultare con un semplice tocco di gomito dopo un goal.

Aic preoccupato del rischio di infortuni? Ritornare in campo con un numero alto di partire ravvicinate è un grande rischio e può riguardare chiunque. Questo è un rischio che tutti mettono in preventivo pur di chiudere la stagione. Racconterò la semifinale Napoli-Inter. Ci aspettiamo due grandi partite per domani e sabato, gare che tutti hanno la possibilità di vedere.

Appello Fifa sui contratti in scadenza? Mi chiedo la Fifa cosa poteva fare di più. Mi auguro che venga fuori la professionalità dei calciatori in questo finale di stagione. Questa non è una situazione anomala. C’è chi ogni anno gioca in prossimità della scadenza e si impegna fino alla fine del contratto e chi, invece, preferisce comportarsi diversamente”.

Serena Grande

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