Home » Italia, Evani: “Grande emozione per l’esordio in panchina, avrei preferito non succedesse. La nazionale trasmette credibilità, è una bella possibilità per tutti”
Interviste News

Italia, Evani: “Grande emozione per l’esordio in panchina, avrei preferito non succedesse. La nazionale trasmette credibilità, è una bella possibilità per tutti”

evani
during the Four Nations tournament match between Italy U20 and Switzerland U20 on October 11, 2016 in Seregno, Italy.

Alberico Evani allenatore ad interim della nazionale maggiore: sarà lui il CT part time per supplire all’assenza di Roberto Mancini, positivo al Covid, domani in panchina contro l’Estonia. “È complicato. Quello che ci fa stare tranquilli e sereni è lo spirito di gruppo, l’intelligenza e la disponibilità di tutti. Queste difficoltà ci aiuterebbero ancora di più a crescere. Mancini è come se fosse qui con noi, ci sentiamo spesso durante la giornata, sia per il lavoro da fare che per quello che è stato fatto. Il gruppo credo lo senta vicino, sotto quest’aspetto non ci sono cambiamenti se non che manca lui, fisicamente”.

Italia, Evani: “Grande emozione per l’esordio in panchina, avrei preferito non succedesse. La nazionale trasmette credibilità, è una bella possibilità per tutti”

“Se sarò emozionato? Certo l’emozione sarà grandissima – ammette Chicco Evani -, è una cosa che non succede, non l’avrei mai immaginato. Sinceramente avrei preferito non succedesse, sia per la saluta di Mancini che per lo staff, perché la squadra ha bisogno di lui. Se fossero intervenute le Asl locali? Capiamo che è un momento difficile, anche le esigenze della società. Non facciamo polemiche. Abbiamo tanti ragazzi interessanti, quelli che sono qua nei prossimi dieci giorni ci daranno soddisfazione. Al netto di questo periodo complicato, per noi era in preventivo quello di giocare questa gara dando la possibilità ai giovani, quelli che avranno futuro qui. Quelli che hanno avuto meno possibilità, che magari non sono inferiori agli altri. Si allenano da tanto, i principi di gioco li conoscono, qualcuno è nuovo. Credo che faranno il massimo, per loro e per noi è una grande opportunità. La nazionale trasmette credibilità, per quanto riguarda i principi di gioco sono quelli di Mancini. Magari io – o gli altri dello staff – li ascolta, poi la decisione finale è la sua perché è il mister. Io in questo momento posso solo cercare di fargli sentire il meno possibile l’assenza dell’allenatore. Con l’Estonia vogliamo verificare personalità e livello di questi ragazzi giovani. Vedere se hanno capito e compreso cosa serve alla squadra, sia i movimenti in fase difensiva che in fase offensiva. Ci aspettiamo di non deludere il mister, la gente, fare un’ottima partita. Poi fare risultato, importantissimo. Sulla carta sembrerebbe non essere un avversario difficile, poi le partite vanno giocate meglio dell’avversario e poi vinte. Da queste partite secondo me hai tutto da perdere. Se vinci hai fatto il minimo, se pareggi o perdi diventa complicato. Non si cercava una nazionale di prima fascia, l’idea era giocare con una squadra giovane. La motivazione è stata questa. Ventura e Mancini? Chiaramente sono due rapporti diversi, sia per età che per avere un passato da compagno di squadra, perché questo mi aiuta nel rapporto attuale. È una conoscenza che parte da lontano, dal 1993-94, con lui c’è più di fluidità nel parlarci. Anche io qualche difficoltà con Ventura l’ho avuta: non dico fossi in soggezione, ma anche per il mio carattere chiuso che non ha aiutato, c’è stata difficoltà. Da parte mia. Tornano alla partita, sarà fondamentale vincere, perché perdere o pareggiare ci farebbe perdere posizioni nel ranking, non vogliamo succeda, vogliamo essere teste di serie nel sorteggio. Gli esordienti giocheranno? Sicuramente, viste le convocazioni. Zaccagni non si è potuto allenare, lo farà oggi, è interessante altrimenti non sarebbe stato convocato. Qualcosa sotto l’aspetto delle individualità ci sarà”.

Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti sempre aggiornato con www.gonfialarete.com