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Coronavirus, De Luca: “La Campania è una casa di vetro. Atti di violenza privata sulla Regione. Hanno istituito la zona rosé…”

de luca

“Siamo rimasti trasparenti. La curva discende. Le misure stanno avendo i loro frutti. La validità dei tamponi lo devono valutare l’ISS e il ministero della salute. Siccome i tamponi li distribuiscono la Protezione Civile, se non sono affidabili o certificati, avete il dovere di chiarire che non esistono tamponi a risultato cronometrico. Suggerisco di non seguire l’esempio dell’amico Zaia, perché se ti inzeppi il cotton-fioc nelle narici rischi di avere guai seri”. Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nel suo consueto intervento via social del venerdì.

Coronavirus, De Luca: “La Campania è una casa di vetro. Atti di violenza privata sulla Regione. Hanno istituito la zona rosé…”

“Un altro miracolo che stiamo facendo è che dobbiamo far fronte a una valanga di sciacallaggio – aggiunge De Luca in diretta Facebook -. Un’ennesima immagine appannata, offuscata, dell’ospedale del Mare, nei pronto soccorso non è possibile girare filmini: è un reato. Chi parlava era mascherato, come quelli che vanno a fare le rapine in banca. Speculazione falsa. Dopo la zona rossa si sono rasserenati, il cielo è azzurro. Adesso sono tutti soddisfatti. Con che stato d’animo devono lavorare i tecnici, i medici, i dirigenti, in questo clima di aggressione continua? Il degrado della vita pubblica è arrivato ad un degrado senza precedenti. Siamo un Paese dove si scambia violenza privata per giornalismo d’assalto. Sotto casa, ovunque. Non si risponde più di nulla. Siamo costretti a fare i conti con l’imbarbarimento della vita pubblica. Si auspicava ad una crescita civile, una crescita della dignità politica, avremmo dovuto riportare al primo posto i valori fondamentali per educare i giovani. Per spiegare che non possiamo tornare a vivere come prima, con quella movida, gli impasticcamenti e i casini vari: questa non è gioia, è declino della società. Ma mancano uomini in grado di parlare ed educare le nuove generazioni… Stiamo lavorando bene, noi, la curva discende. Ma quale zona rossa? Si dovrebbe controllare la mobilità altroché… È una zona rosé semmai, la zona fiorin fiorello. Ma dobbiamo avere carità cristiana in questo periodo. La Campania ha una funzione terapeutica, la gente non dormiva la notte se non fossimo passati in zona rossa… Bando alle ciance, ribadisco che ci vuole personale medico e bisogna essere rigorosi. Stiamo iniziando ad avere disponibilità, se tutti rispondono al bando abbiamo l’80% del personale. Volevano tenere le scuole aperte. Ora abbiamo richieste di non riaprire. Abbiamo scelto una linea di rigore per tutelare bambini e famiglie, noi manterremo questa linea di rigore. Penso non si riapra il 24, non riapriremo senza certezze dal punto di vista sanitario. La Campania ha anticipato tutto ciò che il Governo nazionale ha istituito poi… Non siamo andati oltre per due ragioni: un ristoro economico garantito che è rimasto nell’incertezza più totale. E poi mancano i controlli… La zona rossa andava fatta ad ottobre, ma in tutta Italia. E lo dico e lo ripeto sempre. Una proposta che ho fatto soltanto io, ma hanno pensato all’istituzione di zone rosse, gialle e pipponi vari… Non rilassiamoci, si fanno tanti discorsi a livello nazionale, ma ormai sappiamo qual è il comportamento da tenere. Abbiamo progettato per partire progetti sanitari e per l’edilizia ospedaliera.”

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