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Maradona, il parere del cardiologo Rebuzzi: “Aveva bisogno di essere seguito con più attenzione”

Maradona

Un uomo “con il cuore provato, obeso, iperteso, diabetico, con i danni della cocaina e dell’alcol, per di più reduce da un delicato intervento chirurgico: è assurdo che lo abbiano dimesso in condizioni così precarie e che sia morto in casa senza supporto medico”.

Maradona, il parere del cardiologo Rebuzzi: “Aveva bisogno di essere seguito con più attenzione”

Così il cardiologo Antonio Rebuzzi, direttore dell’Unità di terapia intensiva cardiologica al Policlinico Gemelli di Roma, commenta le circostanze della morte di Diego Armando Maradona. E poi: “Un paziente in quelle condizioni aveva bisogno di essere seguito e monitorato con molta più attenzione – conferma il cardiologo – perché il tempo di intervento è cruciale. Noi con un paziente con un edema di quella gravità interveniamo subito, anzitutto con grandi quantità di diuretici proprio per drenare il liquido in eccesso nei polmoni”. Quanto alla causa primaria del crollo repentino del cuore di Maradona “bisognerà aspettare dati più certi dall’autopsia, se ci saranno. Una crisi di questo genere può essere anche dovuta a un infarto improvviso, o a una patologia valvolare, o una forte crisi ipertensiva: tutte queste fattispecie portano all’edema polmonare acuto, che è la spia che ci si trova in una fase molto grave, direi quasi terminale”.

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