L’importanza delle fasi di un match e la conseguente lettura dello stesso. Una gara non è piatta, non è un binario: questo il tecnico del Napoli, Rino Gattuso, lo pensa e vuole un cambiamento, un atteggiamento più duttile da parte dei suoi, verso le diverse direzioni che assume un match. Il modulo 4-2-3-1 convince ancora il mister azzurro ma chiede ai suoi ragazzi anche l’intelligenza di coniugarlo con il caso specifico e di adattarsi ai cambiamenti che fisiologicamente si impongono in una stessa gara. La sfida contro il Rijeka ha segnato la vittoria azzurra, con le reti di Politano e Lozano, entrato in campo in un secondo momento. Tuttavia, i croati non hanno rappresentato un test completo per gli azzurri, perché qualitativamente inferiori e decimati anche dall’emergenza Coronavirus. Domani, il Napoli affronterà la realtà giallorossa di Fonseca e Gattuso vuole unione e solidarietà in campo, anche nelle fasi più sofferte del match.
GdS – Gattuso invoca la solidarietà in campo e la sofferenza condivisa
Gazzetta dello Sport: “Bisogna saper capire le fasi diverse di una gara e poi far la cosa giusta di conseguenza. Non puoi pensare di mettere la partita su un binario ai suoi. Insomma per Gattuso il 4-2-3-1 va sempre bene e chiede ai suoi un’applicazione diversa e soprattutto la capacità di soffrire insieme quando magari l’avversario ti mette in difficoltà. Non sopporta di vedere gente che allarga le braccia per un passaggio sbagliato di un compagno. O la lamentela fine a se stessa, che non fa gruppo e non aiuta la squadra. Il test contro il Rijeka non era proprio probante in questo senso, visto che l’avversario era modesto, e anche falcidiato dalle assenze per Covid. Però qualcosa si è visto. Anche sotto il profilo squisitamente tattico”.
Emiliana Gervetti
Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti sempre aggiornato con www.gonfialarete.com