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Coronavirus, Lopalco: “Spero cambi il sistema a semaforo”

“Personalmente spero vivamente che il sistema del semaforo dopo la pausa natalizia venga messo in soffitta. Il virus è daltonico, ricordiamocelo”. Lo scrive su Facebook l’epidemiologo e assessore alle Politiche della Salute della Regione Puglia, Pierluigi Lopalco. “Nelle province di Foggia e Barletta-Andria-Trani, (che mostravano nel loro complesso per i 21 indicatori una situazione prossima alla fascia arancione),abbiamo selezionato quei comuni la cui incidenza era 1,3 volte maggiore rispetto alla media regionale. Per il resto dei comuni che cadevano in province spiccatamente gialle, abbiamo selezionato quelli (Altamura e Gravina, ndr) che avevano un’incidenza 2 volte maggiore quella regionale”. Lo ha spiegato in un post pubblicato sui social, l’epidemiologo e assessore regionale alla Sanità, Pier Luigi Lopalco che ha chiarito i contenuti dell’ordinanza firmata ieri dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. “Purtroppo i famosi 21 indicatori non possono essere calcolati su base comunale e, per operare una distinzione su base comunale, abbiamo applicato un semplice parametro, ovvero il rapporto fra incidenza nel Comune (casi/popolazione) ed incidenza media regionale”.

Coronavirus, Lopalco: “Spero cambi il sistema a semaforo”

“Chi mi conosce – spiega – sa che non ho mai plaudito la scelta di dividere le regioni italiane in fasce di rischio, per diversi motivi. Primo, tutto il Paese è in piena seconda ondata pandemica e le differenze fra regioni sono principalmente legate ad una non perfetta sincronia. Per esempio l’ondata in Puglia è partita dopo e con ogni probabilità terminerà dopo. Secondo, il sistema dei famosi 21 indicatori era stato pensato per tutt’altro scopo e non tanto si adatta ad essere la base di una decisione politica su chiusure e limitazione di movimenti. Terzo, ma non ultimo, la comunicazione intorno al sistema dei colori non è stata felice”. E aggiunge: “Un altro limite del semaforo della pandemia è che rispetta necessariamente i confini amministrativi regionali.

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