Al di là di ogni considerazione arbitrale che si possa fare durante una partita, il Napoli sta vedendo emergere in maniera prepotante un dato oggettivo molto preoccupante. Nonostante la grossa mole d’attacco prodotta dagli azzurri, i calci di rigore sembrano davvero latitare per i partenopei, che negli ultimi 2 anni e mezzo hanno ricevuto pochissimi penalty nel campionato di Serie A. Una tendenza che ovviamente genera reazioni non sempre dialetticamente brillanti ma che, al tempo stesso, rappresenta effettivamente una stranezza proprio per via del grande gioco propositivo del Napoli.
FOCUS – Napoli, alla ricerca del rigore perduto: un mistero degli 11 metri per gli azzurri
Partiamo da questa stagione. Almeno per adesso, dopo 10 partite (ma in pratica 9 giocate per il Napoli) gli azzurri non hanno avuto rigori a favore. La squadra con più penalty è il Milan, che ne ha già ricevuti 8. La seconda, cioè la Roma, è già molto distaccata (4). Juventus e Lazio ne hanno guadagnati due a testa, mentre l’Inter soltanto uno.
Anche i numeri della scorsa stagione non sono favorevoli agli azzurri. Il Napoli ha infatti ricevuto soltanto 5 calci di rigore a favore in tutto il campionato di Serie A 2019/2020. L’anno scorso la squadra con più rigori a favore fu la Lazio, con 18. Poi Juventus (14), Roma (13), Inter (11) e Milan (9).
Il dato diventa ancora più “drammatico” se lo si analizza a partire dalla stagione 2018/2019. In questi due anni e mezzo, infatti, al Napoli sono stati assegnati complessivamente soltanto 9 calci di rigore. Numeri che stonano nettamente da quelli delle altre big. Anche in questo caso la Lazio è davanti con 26, poi abbiamo la Juventus a 23, la Roma a 22 e le due milanesi a 21.
Una statistica certamente strana che può avere ovviamente varie letture. La più concreta però è sotto gli occhi di tutti: il Napoli riceve pochissimi rigori a favore. Nessuno vuole gridare al complotto o alla faziosità arbitrale, ci mancherebbe. Resta però un dato che fa riflettere, anche in relazione ai numeri delle altre compagini, che paiono invece sempre molto equilibrati.
Ecco di seguito la grafica che riassume tutti i dati:
Claudio Agave
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