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Natale in Campania, De Luca: “Festeggiare significa avere 10mila morti per Covid”

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Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della trasmissione “Che tempo che fa” di Fabio Fazio su Rai 3, commenta il Natale 2020 ai tempi del Covid-19. Il presidente della Regione Campania spiega che festeggiare il Natale significherebbe “aprire le porte per altri 10mila decessi per Covid”.

Natale in Campania, De Luca: “Festeggiare significa avere 10mila morti per Covid”

Nel dettaglio, quanto affermato da De Luca: “Dobbiamo parlare coi nostri concittadini un linguaggio di verità, per tutti noi non vivere il Natale come sempre è una grande sofferenza, ma se vogliamo godere il calore di Natale quest’anno apriremo le porte delle terapie intensive a metà gennaio e le porte dei cimiteri per altri 10mila decessi Covid”.

Il governatore poi pone l’attenzione sulle misure restrittive, decisive per arginare il contagio: “Se non abbiamo rigore in queste due settimane decisive, avremo una terza ondata ancora più virulenta di quella che abbiamo conosciuto, per due ragioni: perché apriamo le scuole e perché tra fine dicembre e inizio gennaio avremo il picco dell’influenza stagionale. Se ci troviamo con il picco dell’influenza, le scuole aperte e il contagio che riprende noi avremo una situazione davvero estremamente pesante”.

Il presidente della Regione Campania prosegue: “Ho il terrore che a ridosso di Natale ci sia l’assalto ai treni con migliaia di persone che portino il contagio da altre regioni. Noi in Campania dobbiamo avere più rigore di altre regioni per la situazione demografica complessa che c’è qui da noi”.

Poi si sofferma sulla situazione ospedali, ringraziando il personale sanitario: “Abbiamo il tasso più basso d’Italia di mortalità Covid in relazione alla popolazione, il tasso del 22% di occupazione delle Terapie Intensive, un tasso basso di ricovero ospedaliero e non abbiamo ricoverato nessuno in palestre, chiese o sui materassi per terra. Abbiamo un sistema informatico con cui in 24 ore comunichiamo il risultato del tampone. Abbiamo completato la campagna vaccinale. Un osservatore esterno direbbe che siamo una regione d’eccellenza, noi non lo diciamo altrimenti ci mettono di nuovo in zona rossa”.

Emiliana Gervetti

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