Un gesto condannabile in ogni dove, soprattutto in tempi di pandemia, quello di Marcus Thuram che, in Borussia Monchengladbach-Hoffenheim, è stato espulso per aver sputato sul viso dell’avversario Stefan Posch. Alla base del gesto forse qualche frase razzista…
Bundesliga, Thuram jr sputa in faccia ad un avversario. Marcus si scusa: “Ho sbagliato, accetto le conseguenze”
A fine partita il Gladbach ha apertamente stigmatizzato l’episodio: “Marcus è un ragazzo intelligente – ha spiegato mister Rose –. Sa di averla fatta grossa. È inaccettabile, indipendentemente dalla provocazione ricevuta”. Thuram stesso, che più volte a ribadito il fatto che per suo papà Lilian è più importante che sia una persona rispettabile che non un calciatore di successo, ha chiesto scusa: “Oggi è successa una cosa che non fa parte del mio carattere e che non può ripetersi mai più – ha scritto sui social –. Mi sono comportato male nei confronti di un avversario. Non l’ho fatto di proposito. Mi scuso con tutti, con Posch, con tutti i miei avversari, con i miei compagni di squadra e con la mia famiglia, oltre che con tutti coloro i quali hanno visto la mia reazione. Ovviamente accetto tutte le conseguenze della mia azione”. Dovrà accettarle anche il Gladbach, che ieri, rimasto in 10, ha perso la partita, scivolando all’ottavo posto. Della sconfitta e del momento di difficoltà della squadra (appena 3 punti conquistati nelle ultime 4 giornate di campionato) però non si è parlato. Il gesto di Thuram, purtroppo, sposta l’attenzione dal calcio. E la riporta sulla pandemia (e, tanto per cambiare, sul razzismo).
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