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Corbo, La Repubblica: “Il Napoli deve cercare in se stesso i motivi della sconfitta. Sono almeno due”

Napoli-Spezia

Il ko azzurro contro lo Spezia fa male e urge una lucida analisi della gara. Nel suo editoriale per La Repubblica, Antonio Corbo prova ad enumerare i motivi, a sottolineare gli aspetti che non vanno di questa squadra, caratterizzata da chiaroscuri esaltanti ma al contempo deprimenti.

Corbo, La Repubblica: “Il Napoli deve cercare in se stesso i motivi della sconfitta. Sono almeno due”

“Lasciate che si calmi Gattuso. Forse è ancora presto, l’immensa delusione non consente di mettere ordine tra pensieri che si sommano e confondono. Ci si mette alla fine pure Vincenzo Italiano, allenatore che ha la cruda lealtà di dire che il suo Spezia ha vinto giocando la partita peggiore. Il suo Napoli ha perso la terza partita interna subendo il secondo gol mentre era da tre minuti in superiorità numerica. E’ ancora presto perché allenatore e squadra si liberino dell’inganno più perfido: considerare illogico il tonfo di ieri”.

Il Napoli deve cercare in se stesso i motivi di questa serata così buia. Almeno due:

  1. Il primo, la serie ininterrotta di chiaroscuri. Ventotto punti in 15 partite giocate sono un bilancio discreto, e forse di più. M ala media punti è penalizzata da ben 5 sconfitte. La continuità è palesemente compromessa da comportamenti contraddittori: il primo tempo di ieri è gravemente diverso da quello di Cagliari, dove Zielinski disputò una delle migliori gare della sua carriera italiana, certificata da due dei quattro gol del Napoli. Lo stesso Zielinski ieri ha meritato la sostituzione per la sua evanescente partecipazione.
  2. L’altro equivoco riguarda il lessico. Che significa cattiveria? Veleno? Furore? Tradurre in rete la superiorità sull’avversario richiede una sola qualità: la capacità realizzativa. Quindi, lucidità, precisione nel tiro, tempi. Se si sbagliano millimetri o attimi si finisce per contare le impalpabili occasioni da gol, non i gol. Nel finale, Elmas ha fallito il pareggio più facile con un tiraccio la prima volta e la seconda rimanendo fermo, senza tirare quando Llorente gli ha bloccato la palla da mandare in rete.

 

Emiliana Gervetti

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