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Coronavirus Napoli, protesta dei commercianti in piazza Plebiscito: “Non ce la facciamo più”

Quindici croci di legno in piazza a testimoniare il calvario di altrettante categorie commerciali. La rappresentazione è andata in scena a Napoli, ma non c’entrano i riti pasquali. A protestare sono gli aderenti alla Confesercenti di quindici categorie merceologiche (benzinai, ambulanti, orafi e gioiellieri, moda, esercenti pubblici, imprese balneari, guide turistiche e interpreti, case vacanza e ostelli, parrucchieri ed estetiste, federazione turismo, sindacato delle discoteche tra le altre) – riporta l’Ansa – riunitisi in centinaia in piazza del Plebiscito, sede della Prefettura, per chiedere la riapertura immediata dei loro esercizi.

Coronavirus Napoli, protesta dei commercianti in piazza Plebiscito: “Non ce la facciamo più”

Tra i più arrabbiati gli ambulanti: “Non capiamo la differenza tra chi vende alimenti e chi no – spiega uno di loro mentre gli altri scandiscono lo slogan “libertà, libertà” – . Apriamo tutti da domani, senza distinzioni, non ce la facciamo più. Oppure presentiamoci in massa alla Mostra d’Oltremare per fare i vaccini. E se non ci sono non è certo colpa nostra”. Baristi, ristoratori, titolari di negozi di abbigliamento e scarpe, di salumerie, agenti di viaggio, fioristi, panificatori e venditori ambulanti: tutte le categorie del commercio aderenti a Confesercenti sono scese in piazza della Prefettura a Caserta, tramite i loro rappresentanti, per chiedere al Governo “di riaprire subito e tutti” e di avere “ristori più cospicui e veloci”.

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