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Hellas Verona, il patron Setti indagato per auto-riciclaggio

L’imprenditore e dirigente dell’Hellas Verona e socio di maggioranza del Mantova, è indagato dalla Procura di Bologna per appropriazione indebita e auto-riciclaggio. Nei suoi confronti è scattato un sequestro, eseguito dalla Guardia di Finanza, per 6,5 milioni di euro.

Hellas Verona, il patron Setti indagato per auto-riciclaggio

L’indagine che ha portato al sequestro di 6,5 milioni a carico del patron scaligero Setti, indagato per auto-riciclaggio e appropriazione indebita, nasce dal contrasto tra lo stesso Setti e Gabriele Volpi, finanziere, ex presidente dello Spezia Calcio, portato in A nell’agosto dello scorso anno e ceduto a gennaio allo statunitense Robert Platek. La richiesta di sequestro della Procura muove proprio dall’iniziativa nella qualità di creditore di Volpi che, sottolinea il Gip Sandro Pecorella, “ha indubbiamente finanziato Setti nella sua impresa di prendere in gestione la società di calcio”. Setti, infatti, “per acquistare e gestire la società Hellas Verona si è interamente fatto finanziare da società riconducibili a Volpi” osserva ancora il giudice nel provvedimento di sequestro. A fronte della controversia tra Volpi e Setti, che ha dato luogo a un contenzioso civile culminato in richieste di fallimento di società, accolte in primo grado e poi respinte in appello, da parte di Setti c’è stata una serie di ripetuti trasferimenti della partecipazione sociale dell’Hellas Verona “che allo stato non paiono giustificati da altra ragione se non quello di vanificare i tentativi del suo contradditore di recuperare il credito”, per cui Volpi ha vittoriosamente instaurato un giudizio civile in Lussemburgo, nel 2018.

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