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Interviste

Malagò: “Gara inaugurale a Roma è segnale straordinario. Sulle Olimpiadi…”

Giovanni Malagò

MALAGO’ EUROPEI OLIMPIADI – Giovanni Malagò fiducioso per il cammino dell’Italia ad Euro2020. Il presidente del Coni è intervenuto ai microfoni di Agorà, su Rai 3, in merito alla gara inaugurale degli Europei che vedrà gli azzurri affrontare la Turchia allo stadio Olimpico di Roma.

“Secondo me può succedere di tutto. Nell’anno del Covid le favorite non hanno vinto la Champions e ci sono state sorprese anche in alcuni campionati nazionali. Il gruppo azzurro è formidabile, Mancini ha fatto un lavoro eccezionale ma ora piedi per terra.

Sono molto soddisfatto, le autorità di Governo hanno lavorato benissimo per assicurare l’organizzazione e la Figc è stata straordinaria. L’Uefa pretendeva molto, l’Italia è stata brava a dare garanzie e la partita inaugurale di Roma è un segnale straordinario.

I giapponesi vogliono rinviare i Giochi? È normale ci siano dubbi, ma bisogna partire da un presupposto: la presidente del comitato organizzatore ha chiarito la situazione, i Giochi non si possono annullare né rinviare nuovamente.

Non è possibile per un fatto economico, di prestigio e di quanto è stato fatto finora. I giapponesi hanno una strana cultura di popolo no vax, quindi finora si sono tutelati cercando di non far entrare le persone. Per i Giochi ci sono 140-150 mila persone accreditate, ma saremo tutti in una grande bolla.

Sono state commissionate due ricerche molto eloquenti. C’e’ una perdita di tesserati che varia fra il 30 e il 50 %: progressivamente si possono recuperare, ma è da dimostrare se e quanto i nostri figli e nipoti torneranno a fare attività sportiva dopo essersi disabituati.

Servono incentivi e una politica per l’impiantistica: su questo il recovery plan farà molto. E poi c’è il grande male del nostro Paese, sul quale il Coni non c’entra nulla, vale a dire la mancanza cronica dello sport nella scuola.

Se l’autonomia del Coni è stata garantita dal decreto? È una domanda abbastanza imbarazzante: a parole sì, nei fatti no perchè purtroppo quando uno entra in questo fantastico mondo del pubblico si rende conto che una cosa è la legge, un’altra i decreti attuativi senza i quali la legge non conta niente.

Sui decreti c’è un rimbalzo di responsabilità tra pezzi dello Stato, che sono fuoriclasse nel cercare di ostacolare, creare ostruzioni alla situazione”.

Giovanni Maria Varriale

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