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Napoli, Spalletti: “Roma, nemici mai. Affronto uno degli inquilini più ambiti d’Italia, credo nella mia squadra”

“Domani è uno scontro diretto con un inquilino (Mourinho e la sua Roma, ndr) del condominio più ambito d’Italia, dove tutti coloro che fanno il mio lavoro vorranno abitare. Per me rimarrà integro per tutto l’anno, non ci sarà qualcuno escluso prima. Nelle difficoltà del nostro campionato tutti rimarranno agganciati alla possibilità di entrare in Champions League che è un po’ il primo obiettivo di tutti. Del resto se ne parlerà strada facendo.” Esordisce così Luciano Spalletti in conferenza stampa di vigilia pre-Roma. Una gara dai mille significati. Il suo passato, croce e delizia della sua splendida carriera. Uno sliding doors di emozioni contrastanti per il tecnico dei partenopei, che all’ombra del Vesuvio sta vivendo una seconda giovinezza.

Napoli, Spalletti: “Roma, nemici mai. Affronto uno degli inquilini più ambiti d’Italia, credo nella mia squadra”

“Il ritorno all’Olimpico? In generale non bisogna vivere invano. Sono tanti anni che faccio questo mestiere e ho capito, per essere un allenatore facile, che mi servono piazze con umori forti. Da questo punto di vista, Roma-Napoli è la mia partita ma non sarà mai una partita contro un nemico. Due esperienze esaltanti della mia storia, due parti di me: non c’è nessun passato da sconfiggere. Non sarà mai nemica per me. La partita diventa difficilissima. Ad inizio conferenza abbiamo detto che questa squadra può stare avanti a chiunque, poi ci sono momenti in cui va meglio e altri in cui va peggio. La Roma ha ottimi giocatori e un allenatore fortissimo come Mourinho, che è un tecnico che migliora i campionati dove lavora. Ho sempre guardato cosa fanno gli allenatori più bravi di me e lui è uno di questi. Poi c’è la partita, lì valuteremo cosa fare perché i calciatori devono fare delle scelte e prendere delle iniziative. Sotto quest’aspetto sono convinto che la mia squadra saprà da che parte andare.” Spalletti poi fa un elogio ai suoi ragazzi: “Ogni tanto, quando parliamo, oltre al tempo che si consuma in partita, c’è un ulteriore tempo che consumiamo negli allenamenti. Dal mio punto di vista è facile constatare cosa fanno i calciatori in questo extra-time. Tante cose danno dei segnali su dove si andrà a finire e i segnali sono sempre stati molto positivi. Mi fa piacere che abbiate sottolineato le risposte dei giocatori al termine della partita: nessuno ha fatto riferimento all’espressione individuale quanto al comportamento di squadra.”

“Sono cambiato dopo due anni di inattività? Non lo so. Dicono che ero nervoso? Il mio non era nervosismo, era simpatia selettiva. Se si lascia la squadra tranquilla nei momenti di difficoltà, senza andare a creare delle storie volutamente contro, io rimango sempre così. Mi potete attaccare quando volete e quanto vi pare perché io sono più feroce di voi nelle critiche, mi conosco benissimo come le mie tasche, vado sempre a volto scoperto davanti allo specchio. Poi se toccate la squadra si ride”. Su Mourinho. “Per me è un onore essere accostato a Mourinho, ma lui è qualcosa di differente. Lui ci ha insegnato a dare importanza alle conferenze e a cosa si dice nelle riunioni con la squadra. Il rischio è per entrambi, questa partita azzera tutto. In questo momento, per significati diversi, è una partita che può dare un’altra piccola svolta ad entrambe le squadre. Bisogna dunque essere bravi ad arrivarci al top e proporre il top come possibilità di collettivo”.

Sull’ambiente giallorosso, la partita di domani e il ruolo di Osimhen. “Se mi aspetto fischi? Già mi è capitato di riceverli. Io quei fischi non me li merito perché io so quanta passione, quanto amore, quanta ossessione ho dato alla Roma e ho messo per la Roma. Se me li faranno è una cosa che a quella distanza lì diventa anche facile sopportare. E poi mi farò consolare da quei ricordi di quegli applausi delle magnifiche partite che abbiamo vinto giocando un calcio spettacolare con dei calciatori altrettanto magnifici, portando a casa dei risultati e delle vittorie che poi hanno fatto anche la storia della Roma”. Sulla gara. “Dobbiamo essere rimbalzanti, reattivi rispetto al gioco della Roma che ha varie soluzioni e riesce a trovare più modi per attaccare. Ha un po’ le nostre stesse qualità nel gioco con Mkhitaryan e Pellegrini, ha Zaniolo che dà gli strappi, Abraham che fa un po’ la stessa cosa che fa Osimhen con noi, ossia attaccare gli spazi in campo aperto. Noi dovremo essere più bravi di loro a proporre queste cose qui. Bisogna essere feroci nelle reazioni su quello che proporranno loro”. A proposito di Osimhen… “Victor può dare sempre il suo contributo, l’abbiamo visto anche nell’ultima partita. In allenamento si vede subito il suo timbro, le sue corse importanti, ora sta facendo molto meglio anche le giocate nello stretto. Quando si parla di alcuni dettagli lui va a tentare di metterli in campo. Le qualità ci sono tutte. Gli riesce pure mettere in campo queste qualità. Sabatini ha detto di preferirlo attualmente a Mbappé? La penso come lui. Io lo preferisco sempre”.

 

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