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Spalletti: “Con Massa né ironia né mancanza di rispetto, starò più attento. Var a chiamata? Mi sto documentando…”

Spalletti

“Io riesco a parlare con tutti, pure col quarto uomo Irrati nell’ultima partita. Ad inizio stagione ho detto che lamentarsi è da sfigati, così anche per le decisioni degli arbitri per le decisioni che possono sembrarci sfavorevoli. Ogni evento dobbiamo trasformarlo in uno stimolo, io non sono stato né ironico né irrispettoso, ma quello reale, ma se il mio modo di parlare ha fatto apparire così forse devo stare più attento: è un infortunio, la prossima volta sarò più chiaro, ma pensavo di esserlo stato, l’ho pure chiamato per applaudirlo, non sono andato via con ironia, ma l’ha interpretata così ma ci atteniamo”. Così Luciano Spalletti durante la sua conferenza di vigilia contro il Bologna.

Spalletti: “Con Massa né ironia né mancanza di rispetto, starò più attento. Var a chiamata? Mi sto documentando…”

Il tecnico toscano ci ha tenuto a ribadire la sua onestà intellettuale e il sincero intento nei confronti del fischietto Massa, che a fine match contro la Roma l’ha espulso: “Non so se ci vorrà ulteriore confronto, sicuramente io a inizio stagione ho detto che lamentarsi è da sfigati. E così è anche con le decisioni degli arbitri che possono sembrarci sfavorevoli. Noi dobbiamo trasformare ogni evento sfavorevole in uno stimolo. Non sono stato né ironico né irrispettoso nei confronti di Massa, io sono stato quello reale che ha provato a dire ciò che voleva dire. Se il mio modo di parlargli ha fatto apparire alle sue orecchie la cosa così devo modificare qualcosa e stare più attento ai miei modi di dire le cose. Questa mentalità, se vogliamo crescere, dobbiamo averla. Io non volevo andare a finire lì, quello che è accaduto è un infortunio. Bisogna star zitti e lavorare meglio. Io in questo caso qui devo andare a essere più chiaro quando voglio dire qualcosa al direttore di gara. Io l’ho chiamato per applaudirlo, ce l’avevo davanti, quindi volevo proprio farglielo. Ma lui l’ha interpretato così e bisogna starsi davanti alle decisioni dell’arbitro”. E ancora, sulla possibilità di una tecnologia “a chiamata”: “Devo ancora documentarmi bene. Detta così può sembrare una cosa interessante. Se ci penso così di getto le società dovrebbero organizzarsi ad avere un elemento che viene da quella professione, ad avere un professionista che fa quello perché ci vorrebbe l’ex arbitro, l’ex guardalinee dentro le società che può insegnarci altre cose e si prende la responsabilità della chiamata, capendo quand’è importante. Diventerebbe come una sostituzione: se una chiamata non la sfrutti bene… Chi lo dice a me qual è la chiamata giusta? Ci vorrebbe un professionista, una telecamera sempre sulla palla che fa seguire queste cose al professionista. Attraverso l’approfondimento dello scorrimento della palla questo ex arbitro deciderebbe qual è il momento giusto”.

LE PAROLE DI MIHAJLOVIC SULL’ARGOMENTO

LEGGI LA CONFERENZA STAMPA INTEGRALE DI LUCIANO SPALLETTI 

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