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Dries maradoneggia, Zielo e Fabian aprono e chiudono la pratica Sarri LE PAGELLE

Mertens

Il cielo piange da tre giorni, lacrime forti, sentite. Lacrime contrastanti nella grande notte del tempio di D10S. Un brivido lungo la schiena di ognuno, la responsabilità è enorme: onorare la memoria di Diego, eroe di un intero popolo non è roba da niente. Ne viene fuori una serata da incorniciare per il Napoli di Luciano Spalletti che, dopo una settimana complicata, risponde alle critiche con una prestazione sensazionale contro la Lazio riconquistando la vetta solitaria della classifica di Serie A. Dopo un primo tempo letteralmente dominato, grazie alla doppietta di Mertens e alla rete di Zielinski, nella ripresa la formazione partenopea trova addirittura il poker con una conclusione fantastica da fuori area di Fabian Ruiz.

Dries maradoneggia, Zielo e Fabian aprono e chiudono la pratica Sarri LE PAGELLE

Torna metaforicamente a casa Diego. Con una commemorazione speciale organizzata dal Napoli e dalla città intera, il 10 argentino è ricordato nel calore della sua gente. Un momento di ricordo, di commemorazione, a un anno dalla sua improvvisa e tragica scomparsa. E dal cielo, Napoli e Maradona continuano ad incontrarsi, quel campione là è cosmico, se n’è andato fisicamente, ma da Fuorigrotta non se ne andrà mai. Il peso è importante, la tensione è tanta, nonché il momento di ritrovare di nuovo sul proprio cammino Maurizio Sarri, che ha vissuto qui attimi irripetibili. Sul campo non c’è tempo però per la commozione, soprattutto per uno che ha donato felicità. E nella serata del cordoglio a Diego Armando Maradona, il Napoli manda un messaggio a tutte le altre: le ambizioni di scudetto sono reali. Zielinski apre il tango, chiude un doppio capolavoro di Mertens, una spanna sopra tutti, il sostituto perfetto di Osimhen grazie al quale il Napoli può seriamente cullare il sogno. Il tutto in poco meno di mezz’ora: 29 minuti, per la precisione. E nel finale arriva anche il poker dalla distanza del rientrante Fabian. Mercoledì sera è in programma un altro banco di prova mica male, c’è sulla via Emilia il Sassuolo ammazza-grandi. Risultato pesantissimo per l’ex Sarri, mai in partita. Gli azzurri staccano il Milan e sono primi da soli in classifica.

NAPOLI (4-2-3-1): Ospina 6.5: parata bella e difficile su Luis Alberto, attento in tutte le occasioni di ordinaria amministrazione.

Di Lorenzo 7: stantuffo. Puntuale ed efficace, solido in fase difensiva. Difficile faccia una cosa che non t’aspetti, anche in negativo.

Koulibaly 7: attentissimo quando viene puntato. K2 è un bell’andare.

Rrhamani 7: sicurezza nelle giocate, senza macchia e senza paura, neanche di sbagliare.

Mario Rui 6.5: radar sintonizzato su Felipe Anderson, quando nella ripresa gli tocca Pedro e pare perdere le frequenze, gli girano le scatole e decide di farlo a pezzi. Sicuro. (86′ Ghoulam NG)

Lobotka 7.5: Stani gira meravigliosamente: ripulisce una serie infinita di palloni, si diverte e si sbarazza con classe del temibile centrocampo biancoceleste. Non si espone in avanti, ma giostra il pallone che è una meraviglia.

Fabian Ruiz 7: tamponatore sempre più lucido. Ottura, ma spinge anche divinamente, mettendo anche il suo timbro con la ormai proverbiale stoccata dalla distanza.

(86′ Malcuit NG)

Lozano 6.5: sgusciante e veloce come suo solito, difficile da tenere quando punta l’uomo. Anche un assist per il messicano.

(65′ Elmas 6)

Zielinski 7: è sempre dove deve essere e dove serve sia. Lo aiutano lucidità, senso tattico e piedi da brasiliano. Suo il gol che apre le danze partenopee. (74′ Demme 6: fiato, dinamismo, rabbia agonistica: bentornato Diego)

Insigne 6.5: un po’ narciso, ma glielo si perdona. Lorenzo non segna, ma è una pedina fondamentale nello scacchiere azzurro.

Mertens 8: nella notte della celebrazione a Diego estrae dal cilindro una prestazione da stropicciarsi gli occhi impreziosita da due gol uno più bello dell’altro. Classe infinita. E c’era già chi lo dava per finito… Fenice (65′ Petagna 6: entra per aiutare e fa il suo)

All.: Spalletti 7: la sua squadra sa sempre dove andare e come dare la palla. Ha il pilota automatico: primo tempo indemoniato, secondo di gestione, palleggio e senso tattico. La sua squadra mantiene fede al patto scudetto, regalando ai propri tifosi uno spettacolo grandioso. Spartito perfetto, direttore d’orchestra d’antan.

LAZIO (4-3-3): Reina 6; Patric 4 (46′ Lazzari 6), Luiz Felipe 4, Acerbi 4.5, Hysaj 4; Milinkovic Savic 4 (61′ Basic 5), Cataldi 5 (76′ Lucas Leiva 5.5), Luis Alberto 5; Felipe Anderson 4.5 (55′ Zaccagni 4.5), Immobile 5, Pedro 6 (76′ Moro NG). All.: Sarri 4.

Andrea Fiorentino

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