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Coronavirus Campania, De Luca: “Infiammata di contagi preoccupante”

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“Ieri abbiamo avuto 40mila vaccinati di cui molti con prima dose. Si conferma che c’è una ripresa della campagna anche se da ieri cominciamo ad aver un dato estremamente preoccupante, aumenta la diffusione de contagio ad un ritmo impressionante. Un aumento che è dell’ordine del 200-300% di contagi”. Così Vincenzo De Luca, in diretta Facebook.

Coronavirus Campania, De Luca: “Infiammata di contagi preoccupante”

“Ci stiamo avvicinando anche in Italia, si pure con ritardo ai livelli che registriamo in altri paesi in Europa – ha spiegato il presidente della Regione Campania – c’è da augurarsi che il livello elevato di vaccinazione ci salvaguardi da effetti pesanti ma siamo di fronte ad una fiammata di contagio estremamente preoccupante. Siamo di nuovo in una situazione di grave emergenza. C’è una maledetta accelerata diffusione del Covid, siamo nel pieno della quarta ondata, dobbiamo riaprire le terapie intensive. Siamo al punto che se continua questa ondata dovremmo chiudere reparti ordinari e riaprire i reparti di terapia intensiva – ha detto – Ieri ho dato indicazione ai direttori generali di riattivare i posti di terapie intensiva a cominciare dagli ospedali modulari che abbiamo realizzato. Dobbiamo prepararci a questa ondata e dobbiamo sapere che pagheremo un prezzo. Se la crescita dei contagi e dei ricoveri ospedalieri continuano, non c’è niente da fare: prima o poi dovremo rallentare l’assistenza per altri pazienti per riaprire i reparti Covid: è una cosa che fa male e rispetto alla quale comprendiamo tutti quanto sia necessaria la prudenza e la responsabilità”.

Sull’ordinanza per le feste. “Ho firmato nei giorni scorsi una nuova ordinanza per bloccare feste ed eventi che producono assembramenti di persone. L’ordinanza prevedere anche che è fatto divieto dal 23 dicembre al primo gennaio di consumare bevande alcoliche e non alcoliche, ad esclusione dell’acqua, nelle aree pubbliche. Qual è l’obiettivo? Evitare assembramenti davanti ai bar, ai pub, ai locali, di gente che si mette a consumare alcolici. Era il minimo di prudenza, non è la ghigliottina. Non è un grandissimo sacrificio. L’alternativa, per il contenimento pandemico, è la chiusura di tutto. Lo dico con grande serenità e semplicità, ma con grande chiarezza. Se perdiamo la testa nella settimana dalla vigilia di Natale a Capodanno, noi perdiamo tutto quello che abbiamo fatto in questi mesi e ci ritroviamo a metà gennaio a dover richiudere i bar, i ristoranti, le attività che comportano assembramenti, i negozi, le palestre, i cinema, i teatri: diventerà inevitabile. Tutto resterà aperto, magari con qualche limitazione come quelle previste nell’ordinanza, se saremo responsabili. Ovviamente, nessuna festa in piazza e meno che mai a Capodanno, perché come sappiamo non è possibile nessuna forma di controllo. Ritroviamo gli affetti familiari, senza andare a fare gazzarra per strada”.

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