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Aic, Calcagno: “Non si può giocare così tante partite, i calciatori vanno tutelati”

Calcagno

Il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, in un’intervista al Corriere della Sera ha lanciato l’allarme in merito alle troppe gare disputate dai calciatori, a maggior ragione in tempi di Covid.

Aic, Calcagno: “Non si può giocare così tante partite, i calciatori vanno tutelati”

Il dirigente, con trascorsi da calciatore, si è espresso in merito ai calendari pieni zeppi di impegni per gli atleti, sempre più vittime di problemi traumatici e/o muscolari: “Ci sono due direttrici. La prima è la tutela della salute dei grandi calciatori, con più di 70 partite a stagione, 50 delle quali con meno di 4 giorni di recupero: il punto fermo sul quale tutti sono d’accordo è che non si può continuare a giocare così tanto. Le finestre Fifa ad esempio vanno riviste. Secondo: non contrastiamo la ricerca di nuove risorse, ma alle nuove competizioni ci si deve arrivare con il merito sportivo. Altrimenti c’è il rischio di svilire i campionati interni”.

E sull’ipotesi di uno sciopero: “Con meno partite in competizioni più ricche non è detto che si debba guadagnare meno. Il top player si pone il problema di svolgere la sua attività professionale in maniera diversa, con meno partite e meno viaggi, per fornire prestazioni migliori”.

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