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UEFA, Ceferin: “Superlega progetto morto. Calendari intasati per gli stipendi”

UEFA Ceferin

“Il progetto è morto perché nessuno vuole partecipare. Vedo solo tre persone arrabbiate con tutti, che portano tutti in tribunale, ma ormai è finita”: il numero uno dell’UEFA ha rilasciato un’interessante intervista alla Gazzetta dello sport, questo il suo pensiero sulla Superlega.

UEFA, Ceferin: “Superlega progetto morto. Calendari intasati per gli stipendi”

“Rapporti coi presidenti della Superlega (il progetto continentale che resiste grazie alle “ribelli” Juve, Real e Barcellona, ndr)? Con Agnelli niente. Ho incontrato Perez e ho rispettato il protocollo. Non posso pretendere che l’Uefa sia mia proprietà. In finale a Parigi eravamo accanto, mi sono congratulato, ma questo è tutto. Cosa dirò la Corte UE? Intanto l’Uefa non è mai un monopolio. Uno è libero di essere o meno nell’Uefa. Può partecipare alle nostre coppe, oppure organizzarsi le sue, ma allora è logico che non giochi le nostre, no? Quale che sia la decisione della Corte, non cambia niente: il progetto è morto perché nessuno vuole partecipare. Vedo solo tre persone arrabbiate con tutti, che portano tutti in tribunale, ma ormai è finita. Sarà una decisione molto importante dal punto di vista simbolico. Ma l’Ue difende il modello europeo, la ragione del successo del calcio. Abbiamo il sostegno di venti paesi, Italia compresa, e della Commissione. I migliori vengono dagli altri club, perché il sistema lo permette. La Disciplinare Uefa indipendente valuterà tutto. Tutti vogliono più partite di coppa. Nessuno rinuncia a niente. I club chiedevano dieci partite nel gruppo di Champions, saranno otto, il numero giusto. Sarebbero più utili campionati a 18 squadre, ma i presidenti non sono d’accordo. Dovrebbero capire che due coppe nazionali sono troppe. Facile attaccare sempre Fifa e Uefa, ma il discorso è semplice: se giochi meno, gli stipendi si riducono. Chi dovrebbe lamentarsi sono gli operai in fabbrica a mille euro al mese. Nuovo FPF problema per le italiane? Alcuni hanno problemi gravi. Ma non vogliamo ucciderli. Se presentano piani sostenibili, li aiuteremo in tutti i modi. La cosa importante è che non puoi spendere più del 70% dei ricavi per stipendi, commissioni e mercato. Il vecchio sistema ha annullato le perdite, questo punta a competitive balance e sostenibilità. Sono ottimista”, conclude Aleksandar Ceferin.

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