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De Laurentiis: “La maglia verrà presentata mercoledì. Simeone mi piace, ma è simile a Osimhen. Kim doveva venire ieri, mentre per il portiere la situazione è questa…”

Aurelio De Laurentiis

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Kiss Kiss Napoli.

De Laurentiis: “La maglia verrà presentata mercoledì. Simeone mi piace, ma è simile a Osimhen. Kim doveva venire ieri, mentre per il portiere la situazione è questa…”

“La maglia è un simbolo che va rispettato e ossonato perché si identifica la passione vera. Presenteremo la maglia mercoledì 27 luglio, giocheremo la partita e indosseremo la maglia nuova azzurra del Napoli.

La prima e vera maglia del Napoli. Il tifoso vorrebbe che si giocasse sempre con la maglia azzurra, ma spesso ci sono delle contaminazioni anche televisive.

L’altro anno ne abbiamo fatte 13 anche quest’anno forse saranno così tanto.

Simeone a me piace molto, bisogna vedere cosa ne pensa Spalletti perché è un bravissimo attaccante forse si completa di meno con Osimhen rispetto a Petagna. Simeone e Osimhen sono simili, noi non giochiamo solo con il 442.

Una partita dura 90 minuti e se abbiamo portato sul tavolo l’accettazione dei 5 cambi è perché devono essere usati nel modo più giusto, non è che se un giocatore entra dopo o esce nel secondo tempo deve sentirsi inferiore ma è l’allenatore che deve gestire i calciatori.

Il rapporto con Spalletti è sincero, ci diciamo quello che pensiamo, siamo in condizione entrambi di non dover mentire.

Mi piace l’idea di avere un Coreano, apparte che è sui generis perché è molto alto, per sposare la condizione coreana con quella napoletana: sono due mondi in qualche modo che possono compensarsi tra loro, uno molto tecnologico e l’altro verace fatto di grandi filosofie.

Kim mi auguravo che arrivasse ieri, ma il problema è che quando negozi e ci sono di mezzo molti avvocati la trattativa va per le lunghe. Non posso pagargli le tasse in Corea.

Giuntoli sta imparando una nuova professione.

Nella nostra storia abbiamo sempre avuto dei portieri di personalità, poi c’è sempre stato un terzo portiere di riserva vera ma i primi due no.

Il fatto che uno possa risentirsi perché magari viene un portiere bravo, ma anche lì l’importanza è di come il tecnico sappia gestire la rosa stessa. Le partite saranno 52, speriamo di più, e le insidie degli infortuni sono tante.

Bisogna avere due portieri bravi, io non credo che Meret possa suggestionarsi se prendiamo un portiere bravo. Un portiere non può fare 52 partite in un anno, va divisa la torta”.

Carlo Gioia

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