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Kim dal cuore d’oro, “the monster” in campo e benefattore fuori: schivo e generoso

Il cuore d’oro dei calciatori, lavoratori privilegiati, non è sempre scontato. Il Napoli sta per accogliere Kim Min-Jae e il coreano si è già distinto per atti gentili e un’aggressività importante, che non supera i confini del rettangolo verde. Ne parla l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport.

Kim dal cuore d’oro, “the monster” in campo e benefattore fuori: schivo e generoso

Per i meno fortunati si era mosso già Kalidou Koulibaly, in giro per le strade di Napoli. Ora, c’è Kim, uomo schivo ma “capace di essere un benefattore”. Così parla di lui La Rosea: In Corea hanno scoperto solo quando è stato premiato che il loro campione sta dalla parte degli ultimi. È capitato quando la Purme Foundation, che si occupa della riabilitazione dei bambini disabili e dell’indipendenza dei giovani affetti da malattie invalidanti, lo ha nominato ambasciatore”. I social non sono una vetrina privilegiata per il coreano. Con i primi stipendi da calciatore, il giovane comprò una casa per la sua famiglia. Tuttavia, come sottolinea il quotidiano: “L’angelo si sporca la faccia quando scende in campo. Sul prato verde nessuna pietà e un’aggressività in marcatura che lo hanno portato ha essere definito “the monster””. Descritto come un incubo per gli attaccanti avversari. Molto difficile da superare nell’uno contro uno. Imponente dal punto di vista fisico e veloce atleticamente, “capace di difendere bene anche in campo largo”.

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Emiliana Gervetti

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