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Napoli, Spalletti: “Il mio aggettivo per questa squadra è: bravi”

Luciano Spalletti commenta nella conferenza stampa post partita, la vittoria degli azzurri sul Rangers. 3 a 0 al Maradona, con la doppietta di Simeone nei primi quindici minuti. Al 80′ arriva il primo gol di Ostigard con la maglia azzurra, che chiude la partita. Per il Napoli si tratta della quinta vittoria su cinque in Champions, ancora a punteggio pieno nel proprio girone, in attesa dell’ultima partita ad Anfield contro il Liverpool. Per mantenere il primato, basta subire un passivo inferiore ai 4 gol contro la squadra di Klopp.

Napoli, Spalletti nel post partita: “Il mio aggettivo per questa squadra è: bravi”

Luciano Spalletti commenta il successo del Diego Armando Maradona nella conferenza post partita.

Quanto può significare in termini futuri, le energie fisiche e mentali che siete in grado di risparmiare?

“La cosa più importante è la capacità di farsi trovare pronti, la loro disponibilità. Quando questo monta in uno spogliatoio diventa una cosa incredibile. Questo permetterà di avere giocatori sempre freschi in grado di fare la differenza ogni partita per la qualità che hanno”.

Quanto incide Spalletti in questa squadra?

“Contano i calciatori forti. Io ne ho diversi e ciò mi permette di essere l’allenatore di una squadra che fa queste prestazioni. A tutti piacerebbe giocare, come sarebbe piaciuto entrare ad Osimhen. Stavo per far entrare Kvaratskhelia, quando abbiamo fatto il terzo gol, l’ho fatto risedere. Questa disponibilità da parte dei giocatori difficilmente l’ho avuta in carriera”.

Quanto è strano avere 15 punti, aver segnato 20 gol ma non aver vinto ancora il girone?

“Se c’è di mezzo una squadra come il Liverpool è strano essere primi nel girone. Sarà una finalina per chi passa per primi contro il Liverpool, in uno stadio come il loro, un allenatore come il loro, una serata bellissima, senza alcuna tensione”.

Qual è l’aggettivo di Spalletti per descrivere questo Napoli?

“L’aggettivo è bravi, perché lo sono stati. Bisogna vedere se riusciremo ad esserlo nelle prossime partite, ma ad oggi bisogna dirgli bravi”.

Quanto può essere determinante la partita di Bergamo nelle scelte della prossima partita contro il Liverpool?

“Se cambi sei giocatori ma il risultato è come quello di questa sera, vuol dire che noi possiamo andare a fare comunque una partita di livello con forze fresche. Il fatto che si facciano trovare pronti e che hanno capito il meccanismo della scelta di non giocare sempre diventa fondamentale per fare bene ogni partita”.

Più difficile o facile per un allenatore mantenere questa inarrestabilità nel gruppo?

“Da allenatore preferisco che si corra il rischio di avere difficoltà a mantenere il livello di calcio che stiamo giocando. Dipende dalla qualità e dalla disponibilità dei calciatori, noi le abbiamo entrambi, per cui dormo abbastanza bene”.

Su Raspadori e Ndombele

“Li ho visti benissimo tutti e due. Raspadori non ha avuto un ruolo ben preciso. Quando c’è questa chimica di ricevere palla e muoverla velocemente, tutti si adeguano allo spazio che si crea. Quando la palla si muove così velocemente e c’è questa continuità, sembra che la squadra sia senza ruoli. Ndombele ha fatto una buonissima partita, è uno sveglio che capisce il calcio, capisce il gioco importante”.

Possiamo dire che ci troviamo di fronte ad una generazione di giovani calciatori che hanno una maturità che li porta ad essere giocatori “navigati”?

“Diciamo che è una concezione del calcio italiano quella che i calciatori giovani non possano dimostrare cose importanti. Noi abbiamo una squadra abbastanza giovane. Se si allenano in un certo modo tra di loro è più facile far crescere quelli che giocano meno come Gaetano, come Zanoli. Questi ragazzi stanno dimostrando che di loro ci si può fidare. Per diventare una squadra Top, bisogna far affidamento anche su di loro”.

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