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Leggende dello sport, Sandro Mazzola compie 80 anni: il compleanno del mito interista

Sandro Mazzola

Che giocatore era Mazzola? Centrocampista o attaccante? Qualcosa che sta a metà, scrive la Gazzetta dello sport. Non un fantasista, però. Era una mezzala che amava inserirsi in zona offensiva e concludere. Poi il Mago Herrera lo trasformò in attaccante puro e ne sfruttò le notevoli qualità atletiche: era velocissimo e capaci di lunghe ed efficaci serpentine che mandavano a vuoto i difensori avversari. Sul finire della carriera, fiaccato da tanti scatti, retrocesse di una ventina di metri e tornò a essere un centrocampista. Mai una mezzapunta, tuttavia, mai un uomo che suggeriva l’ultimo passaggio: lui, anche venendo da dietro, era un giocatore che finalizzava l’azione e non la rifiniva. In questo era molto diverso da Rivera e proprio per questa ragione i due sarebbero stati una coppia perfetta in Nazionale, se solo li avessero fatti giocare assieme nel Mondiale di Messico 70, anziché inventarsi un’assurda staffetta.

Leggende dello sport, Sandro Mazzola compie 80 anni: il compleanno del mito interista

Si dice “predestinato” di un individuo il cui futuro è già stato indirizzato dalla sorte. Alessandro Mazzola, detto Sandrino, appartiene a questa categoria. Nei primi anni del Dopoguerra entrava al Filadelfia tenendo stretta la mano di papà Valentino. Di quell’immensa squadra che era il Grande Torino quel biondino irrequieto era la mascotte. Interista lo diventò grazie a Benito “Veleno” Lorenzi, che era pestifero in campo, ma fuori era una pasta d’uomo. Soprattutto era molto religioso ed era convinto che occupandosi dei due orfanelli, Sandrino e Ferruccio, sarebbe riuscito a guadagnarsi un passaggio preferenziale per il Paradiso. Lorenzi era amico di papà Valentino che lo aveva aiutato a entrare nel gruppo della Nazionale. Dopo la tragedia di Superga del maggio 1949, quando i bambini tornarono a vivere con la madre a Cassano d’Adda in provincia di Milano, “Veleno” si preoccupò del loro avvenire: li accompagnava in macchina a San Siro, se giocava l’Inter. Lui, Lorenzi, s’infilava nello spogliatoio e si preparava a entrare in campo, e intanto Sandrino e Ferruccio si sistemavano in una tribunetta e così, partita dopo partita, diventarono tifosi.

È un giorno speciale per Sandro Mazzola, storica bandiera nerazzurra che oggi compie 80 anni. “Il mio gol più bello? Contro il Vasas (nel 1966, ndr) in Coppa dei Campioni. Ne dribblai cinque e segnai”, ha dichiarato a Rai Radio2. “Se mi ha chiamato anche Gianni Rivera per farmi gli auguri? Ma chi, il fighetta?“, ha dichiarato scherzando l’ex campione nerazzurro. L’Inter lo ha celebrato definendolo “la leggenda. I suoi virtuosismi e quelle sue serpentine tra gli avversari facevano infiammare San Siro e tutti i tifosi. Mazzola divenne uno dei riferimenti del calcio degli anni ’70 grazie al suo talento e anche alla sua personalità. Quel suo baffo iconico e quelle accelerazioni improvvise divennero un tratto inimitabile”. Con i nerazzurri, in 17 stagioni, Mazzola ha collezionato 565 presenze e 158 gol. Questo il suo palmarès: 4 Scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali.

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