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FIGC, Gravina: “Iniziamo a intravedere talenti, siamo fiduciosi”

Gravina presidente figc

“Vogliamo guardare avanti. Stiamo progettando un percorso, dove la vittoria per noi non è l’unica ricchezza su cui fondare i nostri impegni.  C’è un percorso che porta al successo e il calcio italiano sta iniziando a intravedere i talenti, a dimostrazione che il talento c’è e se ci crediamo i giovani rispondono nel modo giusto”.

FIGC, Gravina: “Iniziamo a intravedere talenti, siamo fiduciosi”

Gabriele Gravina, presidente della Figc, a margine dell’evento “La Storia siamo noi” promosso dal Museo del Calcio di Coverciano presso il Salone d’Onore del Coni si è espresso in questi termini, confidando sul prossimo futuro. “In Mancini crediamo e crediamo nel suo lavoro, ci fa stare sereni – prosegue – Questa serenità ha bisogno poi di un supporto di fiducia che si conquista con i risultati. Poi serve la fiducia che arriva anche grazie ai risultati. Recentemente abbiamo centrato la qualificazione alla Nations League che è una magra consolazione, ma per noi è un risultato importante perché è arrivata con dei ragazzi giovani.
Siamo preoccupati per i limiti della possibilità di scelta, i tecnici non hanno grandi numeri per allestire una rosa sempre più competitiva. Ma siamo fiduciosi di centrare risultati in tempi rapidi”.

Infine sugli stage durante la sosta per i mondiali conclude: “Ci stiamo lavorando, ce ne dovrebbe essere uno tra il 19 e il 22 di dicembre”. Sui cori razziali e antisemiti della scorsa settimana all’Olimpico durante il derby: “Si contrastano con forme di repressione e campagne di educazione, a cominciare da famiglie e scuole. Al di là della discriminazione razziale o territoriale, è una ferita lacerante nella nostra socialità. Mi rattrista in particolare vedere ragazzi di 12-13 anni festeggiare con quei cori beceri – ha aggiunto Gravina – ma possiamo interrompere questo con processo. Con la presidente dell’Ucei (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ndr) Noemi Di Segni stiamo creando dei percorsi collaborativi. Reprimere, educare e soprattutto prevenire: questa è la risposta”. Gravina ha chiesto infine “collaborazione anche alle nostre società per identificare subito i soggetti responsabili”.

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