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Maradona, Ceci: “Diego riconosceva il talento di Messi, ma non lo considerava suo erede…”

La Stampa intervista Stefano Ceci l’uomo che gli è stato vicino nell’ultima parte della sua vita prima che si spegnesse, il 25 novembre di due anni fa. Si è parlato di Argentina, Mondiale e naturalmente di chi – da sempre – è stato considerato il suo (degno) erede, Lionel Messi…

Maradona, Ceci: “Diego riconosceva il talento di Messi, ma non lo considerava suo erede…”

“Vedeva Messi come erede? No – sentenzia Ceci -. Ne rispettava l’immenso talento, riconosceva le immense doti però era convinto che senza palla si spegnesse. Non vedeva similitudini. Perché è morto da solo? Se tutti ancora lo cercano, perché è morto da solo? Com’è morto Pantani? Com’è morta Marilyn Monroe? Com’è morta Amy Winehouse? Maradona era già oltre quando se ne è andato, prendeva 20 pasticche al giorno, un mix per ogni cosa. Aveva consumato il bonus di 15 anni extra vissuti in più perché era lui: straordinario e impossibile. Si era rintanato in una casa squallida? Squallida? Era spoglia, banale, ma non gliene fregava più nulla. E il contratto lo ha firmato una delle figlie. Quando è morto tutti a inorridirsi, eppure lo avevano visto tutti dove e come stava. Perché i figli contestano il suo ruolo e la gestione dei diritti di immagine? Perché sono cinque da quattro madri diverse e non si mettono d’accordo tra loro sulla percentuale. Non si fidano gli uni degli altri e litigano con me. Vedano loro, il tribunale mi sta dando ragione. Con chi era in contatto? Da tempo non era facile averci a che fare. Non si faceva trovare, cambiava umore. Le persone si stancavano di inseguirlo e di farsi magari pure maltrattare. Era così, pacchetto completo. Tanto da dare, a prezzi altissimi. E non parlo di soldi, ovvio. Io pur di stargli a fianco ho condiviso ogni esperienza, anche le peggiori. Sono stato pure arrestato, questioni di droga. Ho evitato il carcere perché nella sentenza si dice dipendente da Maradona. È depositata, con la perizia del medico di Catanzaro Rivalta”.

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