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Genoa, Criscito si (ri)presenta: “Sono andato via per problemi con Blessin. Ora dimostriamo di essere i più forti”

Criscito

Cuor di capitano, Mimmo Criscito. Ormai dichiaratamente rossoblù (per sempre), il difensore napoletano, dopo l’esperienza in Mls americana con Insigne e Bernardeschi in maglia Toronto FC, torna all’ombra della Lanterna…

Genoa, Criscito si (ri)presenta: “Sono andato via per problemi con Blessin. Ora dimostriamo di essere i più forti”

“Sono andato via perché c’era mister Blessin, non rientravo nei sui piani e con la società, quindi, abbiamo deciso che dovevo andare via. Con l’infortunio di Pajac la società doveva muoversi, ha avuto in me un’opportunità e sono qui per coglierla al massimo”. Quando è arrivata la chiamata del Genoa, Criscito non ci ha pensato due volte: “Con il Genoa non poteva finire così come era finita – ammette – Sono andato a Toronto: esperienza bellissima, ma poi ho rescisso e sono tornato con l’idea di smettere. Quando mi è stato proposto di tornare al Genoa io non ho neanche chiesto di soldi o altro, ho detto subito sì”.

Esattamente 20 anni dopo l’esordio in prima squadra con il Genoa, riporta Sky, Criscito si prepara a un nuovo inizio. Stavolta l’obiettivo è chiaro: riportare i rossoblù in Serie A dopo la retrocessione. Il difensore, però, è consapevole delle difficoltà e delle insidie che nasconde la Serie B: “Questa è una serie B equilibrata, a Toronto la seguivo da tifoso – spiega – Reggina e Frosinone non le aveva pronosticate nessuno tra le favorite, e anch’io non mi aspettavo fossero così forti. Il Genoa sulla carta è la migliore, ma dobbiamo dimostrarlo sul campo. Abbiamo le possibilità di venire su, ma sappiamo che ci sono anche altre squadre come Cagliari e Parma attrezzate per la promozione e che ci proveranno fino alla fine, ma noi siamo il Genoa e dobbiamo tornare in serie A. La squadra è partita bene, poi ha avuto un periodo di appannamento, ma con Gilardino si è ripresa. Da avversario era un attaccante fortissimo, e quando l’ho visto come allenatore mi è piaciuta subito la personalità e il modo con cui trasmetteva alla squadra le sue idee di calcio”.

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