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Gazzetta- Spalletti vuole battere ancora i record dei Napoli “scudettati”: media punti impressionante per il tecnico di Certaldo

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si è soffermata a lungo sul rendimento del Napoli di Luciano Spalletti, paragonandolo alle due squadre vincitrici dello scudetto.

Gazzetta- Spalletti vuole battere ancora i record dei Napoli “scudettati”: media punti impressionante per il tecnico di Certaldo

Era una speranza di chi inseguiva: il gennaio “claudicante” di Spalletti. Il mese è finito e la Lega invece lo ha premiato come migliore allenatore di questo periodo. Perché dopo la sconfitta con l’Inter, il Napoli ha vinto quattro partite consecutive, sistemando subito le cose che non funzionavano e conquistando più punti di tutti: 12 su 15. Amplificando le distanze in classifica sulla seconda: passando in cinque gare da un Milan a otto punti, a un’Inter a tredici. Un distacco che dopo venti giornate di campionato non era mai stato registrato in Serie A. Luciano e la sua Banda ogni giorno che passa dimostrano di essere in grado di superare qualsiasi ostacolo. Perché in effetti dopo la sconfitta con l’Inter qualche certezza poteva venir meno. O anche dopo il pari della Roma a 15’ dalla fine, domenica sera al Maradona, un pari poteva starci nella logica anche di un avversario che aveva fatto bene. Invece gli azzurri si sono catapultati in attacco con una condizione fisica superiore e una fame impressionante, che ha portato al gol di Simeone, con Raspadori che nel recupero ha sfiorato il 3-1.

Sulla bontà dei risultati raggiunti non ci sono dubbi: sempre in maniera limpida sotto l’aspetto del gioco e del controllo della partita. E ogni tipo di graduatoria statistica, tecnica, specifica, vede il Napoli sempre in testa per la capacità di produrre azioni pericolose, di realizzare più gol degli altri e subirne meno. La curiosità è quella di andare a paragonare anche l’andamento degli azzurri all’epoca dei due scudetti di Maradona e pure in questo caso la Banda Spalletti va più veloce di tutti: 2,65 di media punti rispetto ai 2,12 di Bigon e all’1,9 di Bianchi al primo scudetto.

C’è una striscia aperta in cui però il Napoli di oggi può ancora migliorarsi e battere la squadra dell’ultimo tricolore. Allora la formazione di Alberto Bigon infilò undici successi consecutivi da dicembre alla conclusione del torneo, con la vittoria contro la Lazio che portò alla conquista del titolo. Oggi il gruppo di Spalletti è già a quota otto, dopo aver pareggiato con il Lecce. Per una capolista che anche fuori casa ha un rendimento eccellente, le coccole dello stadio Maradona diventano importanti. E non è un caso che giovedì Spalletti, via radio ufficiale, abbia voluto lanciare un ulteriore messaggio alla sua gente: «Adesso i tifosi sono più importanti di me. Stateci vicini! Si fa tutto per la città, la maglia, la storia. Tutto per lei». Già perché intanto domani c’è da fare i conti con lo Spezia che all’andata è stata la squadra più difficile da battere in casa, l’inizio della serie aperta. Ma vincere le altre nove partite in casa significherebbe scudetto sicuro, a prescindere da cosa succederà in giro per l’Italia. Vedremo.

Carlo Gioia

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