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Esclusiva – Consigli, l’agente a Radio CRC: “Si ha consapevolezza che il Napoli sia un avversario temibile, che gli azzurri possano vincere in Europa è solo un bene per il calcio…”

Consigli

A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Andrea D’Amico, procuratore sportivo di Consigli: “Cosa mi dice Consigli sulla partita del Napoli? La sua stima è importante come quella del Sassuolo. Si ha consapevolezza che il Napoli sia un avversario molto temibile. Il Napoli per me non è solo un bene per il calcio italiano, ma anche per il calcio europeo. Sarei il primo a gioire per qualcosa che non citiamo per scaramanzia ma che abbiamo tutti insieme. Il Napoli può arrivare a centrare il bersaglio grosso. Spalletti si è confermato ad altissimo livello come tutta l’organizzazione a partire da Giuntoli. Quando senti la musichetta della Champions League è un grande stimolo ed una grande motivazione aggiunta. Il calcio è cambiato, mentre una volta c’erano i giocatori bandiera, adesso ormai è un pensiero collettivo sia di presidenti che di giocatori che andare a giocare in Champions ti mette in una vetrina importante per la tua carriera. È come quando un giocatore fa bene come Fernandez ai Mondiali, è chiaro che se in una vetrina così importante diventi campione del mondo, il Chelsea spende 120 milioni per acquistarti. La competenza è fondamentale, soprattutto nell’area tecnico con il direttore sportivo e i suoi collaboratori che devono creare una gestione dinamica dei calciatori col calciomercato. Se prendi dei giocatori semi sconosciuti e li valorizzi, hai la possibilità di avere i salari bassi. Giuntoli ha dimostrato di essere abilissimo in queste operazioni supportato anche dal presidente. Questa è la via giusta che percorrono anche squadre come la Juventus che ha scoperto la rivalorizzazione dei giovani. Questo sistema non funziona più se le grandi sono indebitate. Spezzerei una lancia in favore di tutti i settori giovanili del calcio italiano, sono tutti molto giovani. Sono venuti fuori i Totti, i Del Piero, i Cannavaro. Quanti italiani giocano nel campionato di Serie A? Pochissimi, quasi il 30%. Quanti che escono dal settore giovanile hanno l’approdo in prima squadra? Pochi. C’è il rischio di non raggiungere i propri obiettivi. Mentre prima nelle grandi società a chi arrivava alla fine del settore giovanile veniva fatto un contratto e mandato in prestito, adesso viene lasciato libero perché se mandi in prestito il giocatore in categorie inferiori devi coprire lo stipendio. È tutto un sistema che va ristudiato, non è più attuale per l’importanza e il valore economico che ha raggiunto il calcio di oggi. Fagioli nei tre di centrocampo del Napoli? Sta giocando nella Juventus che è una squadra molto importante. La Juventus è consapevole del valore di Fagioli perché c’è un grande lavoro dietro su di lui. È un investimento fatto in maniera scientifica. A livello tecnico-sportivo è un grandissimo giocatore giovane perché più si alza il livello e più gioca bene, non ha un gap della personalità. Di Natale con l’Udinese faceva prestazioni incredibili, ma poi quando andava in nazionale o con altre squadre non rendeva al meglio. Fagioli contro ha personalità, anche contro il PSG ha fatto il tunnel a Messi”.

Antonio Napoletano

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