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Napoli, nel gruppo degli “invincibili” c’è tanto Empoli

Il gruppo Spalletti si prepara alla difficile trasferta di Empoli: al Castellani sabato (fischio d’inizio alle 18) ci sarà il match di campionato contro gli uomini di Zanetti. Empoli che rappresenta una sorta di “trampolino” di lancio per buona parte dello scacchiere azzurro, che tanto bene sta facendo questa stagione (scrive La Nazione).

Napoli, nel gruppo degli “invincibili” c’è tanto Empoli

Prendete ad esempio Luciano Spalletti: il tecnico ha festeggiato da poco la sua millesima panchina in carriera e se da un lato farebbe fatica lui stesso a ricordarle tutte, di sicuro non avrà dimenticato la prima.

Perché la squadra che decise di scommettere su di lui quando non aveva ancora i titoli per fare l’allenatore fu proprio l’Empoli di un allora giovanissimo presidente Corsi. La C, la B e poi la promozione in A con alcuni dei giocatori che ora sono tra i suoi più stretti collaboratori. Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, ma Lucianone, come lo chiama qualcuno, non è soltanto un allenatore che ha allenato l’Empoli. Lui è sostanzialmente nato e cresciuto qui, dove ha ancora interessi, attività, famiglia e amici. Se il Napoli si appresta a celebrarlo come l’allenatore capace di riportare lo scudetto in città trent’anni dopo Maradona, un po’ di merito ce l’ha anche quella società che ha avuto per prima il coraggio e l’intuizione di affidargli una panchina.

Tra i grandi ex che sabato arriveranno al Castellani c’è però anche capitan Di Lorenzo, la cui storia sembra davvero tratta da un romanzo. L’Empoli lo ha ripescato dalla Lega Pro quando nessuno sembrava pronto a scommettere su di lui: dalla B alla A, in due anni si è conquistato la possibilità di andare a giocare nel Napoli.

Un terzino totale che la società di Corsi ha coccolato, lanciato e valorizzato, un po’ come accaduto per il suo collega Mario Rui. Anche il portoghese, colonna del Napoli, è una scommessa vinta dall’Empoli. In pochi avrebbero pronosticato una crescita così repentina, ma che fosse un giocatore super lo aveva capito anche Sarri, il primo a volerlo fortemente a Napoli.

E come dimenticare Zielinski, preso e valorizzato dall’Empoli quando ancora non si capiva se fosse carne o pesce. Se è vero insomma che il probabile scudetto del Napoli sarà figlio dell’intuizione e della programmazione, forse un po’ di merito ce l’avrà avuto anche la società del presidente Corsi. Con queste premesse non è quindi lecito sperare in un po’ di indulgenza da parte della capolista?

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