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Floro Flores a Radio CRC: “Il Napoli insegna che c’è sempre una soluzione. Lobotka straordinario, mai avuto uno come lui a Napoli…”

Lobotka Mario Rui

A Radio CRC, nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma, è intervenuto Antonio Floro Flores, ex attaccante del Napoli. Queste le sue parole:

“Quanto è cambiato il Sarri che hai conosciuto ad Arezzo? Ero un grattacapo per Sarri. Adesso è cambiato, si è evoluto ma il calcio grossomodo è rimasto quello di anni fa. Lui già era molto preparato sul gioco palla a terra, partendo da dietro. Il Napoli di Sarri non a caso è stato anche copiato e studiato.

Differenze tra Napoli di Sarri e Spalletti: la Juventus di quell’anno fu straordinaria e 91 punti senza vincere rimangono una follia. La differenza tra i due Napoli c’è, quest’anno si chiama Lobotka, calciatore fortissimo, mai avuto prima uno come lui a Napoli. E’ straordinario perché mi ricorda Pirlo e Xavi per stile di gioco, è un allenatore in campo.

Cosa insegna il Napoli al Floro Flores allenatore? Il Napoli insegna che c’è sempre una soluzione e che il lavoro è il segreto. Spalletti lo insegna, ci vuole personalità, il Napoli vince con naturalezza anche in trasferta, come se giocasse in casa. Quest’anno non si perdono più punti con squadre come succedeva ad esempio con l’Empoli. Kvaratskhelia sta facendo cose pazzesche, è imprevedibile e anche questo aiuta. Osimhen sa dare profondità, Lozano dribbla, Zielinski ed Anguissa sono diversi, persino sul portiere è cambiata l’opinione di inizio anno. Bisogna dare i meriti alla società, perché tutti a inizio anno eravamo preoccupati per le partenze di Mertens, Insigne e Koulibaly. Dobbiamo dare a Cesare quel che è di Cesare, Kim a proposito ha sorpreso tutti, senza far rimpiangere Kalidou.

Quanto pesa per un napoletano questa maglia? Quando si perde patisci due volte, perché sei prima tifoso e poi giocatore. Ne risenti anche quando torni a casa. Totti ci è riuscito a Roma, rifiutando offerte faraoniche ed è stato amato per questo. Forse Insigne se avesse rifiutato l’offerta sarebbe diventato a Napoli quello che è stato Totti a Roma. Io ho vissuto uno dei Napoli peggiori e sicuramente questo ha influito molto sull’opinione della gente.

La Champions può sottrarre energie ed attenzioni al campionato? Il Napoli non deve rinunciare a nulla, la preoccupazione è di chi deve affrontare gli azzurri, oggi una squadra europea che sa giocare anche uomo contro uomo. Può dare fastidio e i 18 punti sono un vantaggio che permette di perdere anche più di 2-3 partite. Sarebbe impensabile perdere lo scudetto in queste condizioni. Quest’anno anche con Simeone e Raspadori titolari hanno dimostrato che possono ottenere grandi risultati”.

Domenico Costanzo

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