Home » Juventus, Consiglio di Stato: “Niente sospensiva sulla carta segreta”
Juventus Napoli OF News

Juventus, Consiglio di Stato: “Niente sospensiva sulla carta segreta”

Juventus stadium

Nuova puntata nella complicata e intricata “battaglia” legale sull’inchiesta relativa alle plusvalenze Juve. Il giudice amministrativo ha fissato l’udienza collegiale il 23 marzo, ma non ha concesso la sospensiva non ravvisando “un danno definibile come catastrofico per la parte deducente”.

Juventus, Consiglio di Stato: “Niente sospensiva sulla carta segreta”

Il Consiglio di Stato ha respinto infatti l’istanza monocratica della Figc contro la decisione del Tar del Lazio che dispone la consegna della cosiddetta “carta Covisoc” (la famosa “carta segreta”). Ricevuto il decreto, la Figc si è subito attivata con la Covisoc per la consegna del documento. Il giudice amministrativo ha fissato l’udienza in Camera di Consiglio il 23 marzo ma non ha concesso la sospensiva perché non ha ravvisato “un danno definibile come catastrofico per la parte deducente”.

La Gazzetta dello sport fa il punto sul “contenuto segreto” della suddetta Carta: uno scambio di informazioni di appena sei pagine in cui la Juventus non viene mai nominata. È questo il contenuto della famosa nota Covisoc del 14 aprile 2021 che oggi, dopo le decisioni del Tar e il ricorso respinto dal Consiglio di Stato, gli uffici della Figc hanno consegnato ai legali di Paratici e Cherubini. Il tema delle plusvalenze è ovviamente trattato, il procuratore federale scrivendo al presidente della Covisoc riporta i casi di Chievo e Cesena e quello di Perugia e Atalanta, ma lo stesso Chiné pone una questione di metodo nell’individuazione di un possibile dolo legato alle valutazioni alterate dei giocatori.

Nelle conclusioni, riporta la rosea, poi si aggiunge: “Sulla scorta di tali considerazioni in diritto, dalle quali questa Procura non può prescindere nell’esercizio delle proprie prerogative inquirenti e requirenti, è evidente che l’esercizio dell’azione disciplinare in questa materia, in una logica metodologica di continuità rispetto alle valutazioni già svolte nelle precedenti fattispecie disciplinarmente rilevanti esaminate, potrà essere utilmente perseguito ove emergano elementi sufficienti a corroborare la necessità di indagare su casi che fanno ragionevolmente ritenere la sussistenza di operazioni di scambio di calciatori fra due o più società professionistiche, in termini di sistematicità delle medesime operazioni di mercato, non già un’episodica operazione, finalizzati a sopravvalutare i dati di bilancio delle medesime società mediante, appunto, il sistema delle ccdd. Plusvalenze”. Quell’ “ove emergano elementi sufficienti a corroborare la necessità di indagare” sembrerebbe mostrare l’assenza di notitia criminis, come invece sostenuto a più riprese dai legali della Juve.

Allora perché la Procura ha più volte rifiutato l’invito a mostrare la carta? Chiné anche in udienza ha sottolineato che “certe comunicazioni fanno parte degli scambi quotidiani tra noi e la Covisoc”, non rientrando quindi negli atti processuali. Il timore della Federazione è legato soprattutto al rischio di dover assecondare in futuro qualsiasi tipo di richiesta analoga e continuerà a difendere questo principio in udienza davanti al Consiglio di Stato il 23 marzo.

Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti aggiornato con www.gonfialarete.com