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Napoli, De Laurentiis: “Il Bari va venduto, il Napoli è un giocattolo di famiglia, lo cederemo se…”

Quando sono arrivato a Napoli, non sapevo neppure come si giocasse. Ma venendo da una famiglia di napoletani, ogni tanto mi portavano a vedere il Napoli. C’era il ciuccio come coreografia, negli anni 50-60 aveva una valenza cinematografica. Appena arrivato, mi sono detto: cosa chiediamo agli attori e al regista? La cessione dei diritti di quello che fanno. Ho applicato la stessa cosa nel mondo del calcio. A tutti i calciatori e allenatori chiedevo i diritti d’immagine

Napoli, De Laurentiis: “Il Bari va venduto, il Napoli è un giocattolo di famiglia, lo cederemo se…”

“Vengo sempre accusato di inneggiare ad un modello NBA, ma io credo che il gioco del calcio andrebbe rivisitato: c’è un intervallo di 15 minuti, i ragazzi a casa che giocano riprendono la partita dopo il 46′? Io non credo, li stiamo perdendo tutti ma continuiamo a fare la televisione con chi apparteneva al mondo del calcio di 20-30-50 anni fa. Bisogna sanare il problema dei violenti, non dei tifosi che sono anche perbene, di quella frangia delinquenziale che andrebbe eliminata con un decreto. Incontrerò il ministro Piantedosi, dieci giorni fa ho preso appuntamento per dirgli che se non si risolve il problema possiamo dire addio al calcio.

In Champions League un padre ed un figlio possono avere due squadre, in Italia no: un fondo straniero si muove così, quando un anno fa mi hanno offerto 2,5 miliardi e mezzo per il Napoli mi sono chiesto: ma mi servono? Avrei dovuto comprarmi una squadra in Inghilterra, ma io ho origini napoletane. Il Napoli ha un valore? È un giocattolo della famiglia De Laurentiis, per cui non vedo motivi per cederlo fin quando non ci stancheremo. Eravamo abituati a fare 15-17 film all’anno, cinque anni prima del Napoli offrii 125 miliardi a Ferlaino che mi fece causa. Ero a Capri e lessi che Gaucci da Santo Domingo diceva di comprarsi il Napoli: era fallito, decisi contro il parere della mia famiglia, Luigi mi disse che non c’entravo nulla col calcio. Invece se uno ha voglia e ci crede, può.

Il Bari va venduto fin quando non cambiamo la legge, se la cambiassero come in Europa mi sarebbe piaciuto da uomo del Sud. Decaro mi fece una testa così, Luigi era a Londra per un film e mi disse che non gliene fregava nulla: dopo un’ora mi disse che c’aveva pensato ma avrei dovuto lasciarlo fare. L’ho indirizzato per un anno, in Serie D, ed è stato bravissimo ad entrare in un mondo di cui non conosceva nulla. Io ho tre figli: Valentina ed Edo lavorano nel Napoli, Luigi potrebbe farlo. Champions League? Ho visto che Paolo Scaroni non è venuto a Napoli, magari non andrò io a Milano e porterà fortuna”.

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