White paper sulla Premier League, nuovi interventi legislativi sull’azionariato popolare e la questione antiriciclaggio. Sono questi i principali temi che potrebbero avere un impatto pesante sul mondo del calcio per quanto riguarda in particolare la governance. Lo riporta Calcio & Finanza.
Azionariato, governance e antiriciclaggio: il calcio e l’impatto delle nuove regole per i club
Tre temi che si intrecciano per quanto riguarda quella che potrà essere la gestione dei club calcistici nei prossimi anni, come approfondito dallo studio Annunziata&Conso e in particolare dall’avvocato Andrea Conso, studio che si occupa storicamente di diritto dei mercati finanziari e di compliance regolatore.
La novità principale è arrivata probabilmente in Premier League, visto che il governo inglese nei mesi scorsi ha redatto un White Paper che, in particolare, porterà alla vigilanza sui club da parte di un organo indipendente, una sorta di Authority, sui temi finanziari legati alla sollecitazione al risparmio degli azionisti.
Il regolatore, infatti, gestirà un sistema di licenze necessarie ai club per operare come soggetti professionistici. E in particolare per il rilascio delle licenze verificherà la solidità del modello finanziario e capacità di resilienza economica dei club (anche attraverso due diligence sulle risorse finanziarie), l’applicazione di un Codice di governance aziendale ma effettuerà anche un test per verificare l’idoneità e la correttezza della gestione dei proprietari e dirigenti. E, in caso di difficoltà, sarà previsto l’intervento del regolatore stesso, anche attraverso sanzioni.
Non solo, perché la previsione è anche quella di un maggiore coinvolgimento per le rappresentanze dei tifosi, che verranno agevolati negli incontri con i massimi vertici per discutere delle questioni di interesse, comprese quelle patrimoniali, e avranno diritto di veto sugli elementi storici societari, come stemma e colore della maglia.
Un tema, quello del coinvolgimento dei tifosi, che riguarda in parte anche l’Italia. Con un disegno di legge del marzo 2023, infatti, è stato previsto come obiettivo quello di favorire l’azionariato diffuso nelle società sportive professionistiche e dilettantistiche, anche per dare un ruolo ai sostenitori nella gestione dei club. Con alcune indicazioni, come il fatto che a ciascun socio, indipendentemente dalla partecipazione nella società, spetta un solo voto all’interno dell’ente sportivo a partecipazione popolare, oltre all’obbligo di impiegare gli utili o gli avanzi di gestione per la realizzazione delle attività istituzionali e il divieto di distribuire gli stessi utili a favore di soci o componenti del CdA.
Non solo, perché un pesante impatto, secondo l’analisi dell’avvocato Andrea Conso, potrà averla anche la decisione del Parlamento Europeo che nel marzo 2023 ha approvato la proposta della Commissione per un nuovo regolamento antiriciclaggio, che include le società calcistiche professionistiche tra i soggetti obbligati.
D’altronde, nel 2009 il GAFI (l’organizzazione intergovernativa che lotta contro il riciclaggio) aveva sottolineato come il calcio potesse essere terreno fertile per spostare e riciclare denaro, così come la Commissione Europea nel 2019 aveva inserito il calcio professionistico nella “Relazione al Consiglio e al Parlamento Europeo sulla valutazione dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo che incidono sul mercato interno e sono connessi ad attività transfrontaliere”. Infine, nel 2021 Europol ha riferito che lo sport professionistico, e in particolare il calcio professionistico, è esposto al rischio di riciclaggio.
Tra gli scopi della Proposta di Regolamento c’è anche quello di «includere come soggetti obbligati nell’ambito di applicazione del […] regolamento le società sportive professionistiche, le federazioni e le confederazioni sportive e gli agenti sportivi in settori diversi dal calcio».
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