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Juventus, Fagioli patteggia: perderà tutta la stagione dopo lo scandalo scommesse

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La trattativa per il patteggiamento è molto vicina al traguardo. Ieri il dialogo fra i legali di Nicolò Fagioli e la Procura federale è diventato un incontro. Fino a ieri sera restava un po’ di incertezza con gli ambienti vicino al calciatore che pensavano di poter concludere intorno ai 7-8 mesi di squalifica, mentre la Procura federale sta spingendo per un anno.

Juventus, Nicolò Fagioli patteggia: perderà tutta la stagione dopo lo scandalo scommesse

Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, ci si potrebbe incontrare a metà strada. Questa stagione è inevitabilmente andata a male, ma Fagioli può già iniziare a lavorare per il suo futuro. Il giocatore ha scelto da tempo la strada della collaborazione, aiutato e assistito dalla Juventus. Con il tentativo di blindare la storia nonostante le prime rivelazioni di Fabrizio Corona. In realtà, Giuseppe Chiné e i suoi collaboratori sapevano tutto.

Fagioli aveva già iniziato a raccontare il suo gioco compulsivo, i debiti, il puntare anche sul calcio, il passaggio che avrebbe potuto provocare una squalifica di tre anni, ma non sulla sua squadra, la voglia di dire basta, il percorso terapeutico, la disponibilità ad aderire ad iniziative contro la ludopatia. Tra le azioni messe in atto anche il monitoraggio del suo conto corrente attraverso un tutor, una prescrizione indicata nel protocollo della cura.

Tutto questo ha prodotto, in termini di giustizia sportiva, una forte riduzione rispetto alla sanzione di 3 anni. Lo juventino ha infatti potuto prima abbattere della metà la pena, poi chiedere un ulteriore sconto in ragione della collaborazione prestata, come previsto dal Codice di Giustizia Sportiva. Restano ancora alcuni passaggi formali, ma è verosimile che la squalifica porterà via a Fagioli tutta la stagione in corso. Lo rivedremo in campo all’inizio della prossima annata.

I tormenti del classe 2001 erano cominciati dalla scorsa primavera per un’inchiesta della squadra mobile di Torino. Gli inquirenti avevano pure valutato l’ipotesi di un’estorsione ai danni del giocatore bianconero. Poi la decisione di far diventare le sue ammissioni davanti ai pubblici ministeri materia per la giustizia sportiva. Un contesto che aveva posto le basi per gli sviluppi delle ultime ore. Non aveva senso aspettare e scegliere il canale del patteggiamento a deferimento già avvenuto, che avrebbe portato a uno sconto di pena inferiore. Ora Fagioli può pensare al futuro.

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