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Tare: “Napoli? Nessuno mi ha contattato. Con la Lazio ho solo un rammarico…”

Igli Tare

L’ex d.s. capitolino, ai microfoni di Tv Play, ha trattato molteplici temi, tra cui alcuni in riferimento al suo periodo in biancoceleste e altri relativi al futuro o ad alcune opinioni personali inerenti il mondo del calcio italiano e non solo.

Tare: “Napoli? Nessuno mi ha contattato. Con la Lazio ho solo un rammarico…”

“Al Napoli hanno un direttore sportivo (Mauro Meluso, ndr), non ho mai avuto un contatto diretto con i partenopei, nessuno della società mi ha contattato. Ho sentito tanti rumors, ma non ho sentito nessuno. Ho tanta stima per il loro diesse e gli auguro il meglio. Che progetto mi piacerebbe? Il nome del club non conta, io non parlo in questi termini. Essendo un uomo di mondo, non mi spaventa l’idea di lavorare anche fuori dall’Italia. In questi mesi mi sono dedicati alla famiglia, ho recuperato dopo anni difficili e pesanti con la Lazio. Da ottobre, e lo farò anche prossimamente, ho viaggiato e scoperto anche altri campionati. L’Italia ha un vantaggio perché mi trovo bene qui, ma non è l’unica opzione. Noi dobbiamo scovarli e aspettarli per rilanciarli”.

“Ho visto molte partite della Premier, la differenza con il calcio italiano è il metro dell’arbitraggio. In Inghilterra non si spezzano le partite, così mantengono un ritmo alto, costante e intenso. La Superlega? Penso che non deve snaturare quello che è il bello del calcio: la tradizione. Il calcio è cambiato tanto e la ricerca per i soldi è aumentata molto. Il calcio europeo, per lo meno la maggior parte, è ferma in questa posizione. Penso che ci saranno comunque sviluppi nei prossimi anni”.

“Non mi piace parlare di Simone (Inzaghi, ndr), perché si fa sempre questo parallelo con Allegri. Lui ha risposto sempre con il campo sia alla Lazio, sia all’Inter. Allegri ha già dato, tanto, ha vinto con la Juve ed è affermato, Inzaghi è la novità della nuova era di allenatori e ora sta facendo un percorso internazionale. Sono due grandi allenatori. L’Inter a febbraio dovrà sapere gestire bene infortuni e squalifiche, la Juve tiene botta, ma penso che tutto si deciderà a fine marzo. Pioli? Io nutro grande stima per Stefano. Per più di un anno ho lavorato con lui. È un allenatore in crescita, il suo percorso in Italia è stato formativo e importante, anche grazie ai risultati raggiunti, arrivati anche per meriti di Maldini e Massara. Penso che il suo futuro sarà legato a come finirà la stagione, il Milan ha cambiato tanto, ma resta da temere fino alla fine”.

“Di quello che ho fatto alla Lazio non cambierei niente. È stata importante e formativa, ho imparato il mestiere facendolo, anche grazie a chi ha lavorato al mio fianco. L’unico rammarico è che dalla stampa non è mai stata fatta un’analisi fatta bene, bastava guardare i risultati e i bilancio. Non mi vergogno di dire che ho fatto degli errori, come sono stati fatti in tutte le società. Sono state fatte chiacchiere da bar, dette cose non vere o giuste. Mi sarei aspettato un’analisi più concreta. Quali? Le cifre, i bilanci, tante cose… tutto è stato strumentalizzato, io sapevo il perché e il motivo avveniva questa cosa, ma non mi interessava. Quel che mi importava era sapere come andava la Lazio e spero che continui a essere una squadra top”.

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