Non c’è pace per Javier Pastore. La carriera del fantasista argentino è stata pesantemente condizionata dagli infortuni, tant’è che non è riuscito a imporsi neanche nel campionato saudita in forza al Qatar SC, con l’esperienza terminata con lo svincolo.
Pastore potrebbe dire basta: “Penso seriamente al ritiro dal calcio giocato”
Intervistato da “Dimanche soir Football” su Prime Video Sport France, Pastore ha svelato di essere pronto a operarsi: “Devo ancora operarmi all’anca. Sinceramente, lo faccio per avere una vita quotidiana migliore e non questi continui dolori”.
A 34 anni la carriera di Javier Pastore potrebbe essere ai titoli di coda. Il trequartista ex Roma e Palermo ha rilasciato un’intervista a Dimanche soir Football, lasciando intendere la possibilità di un ritiro dal calcio giocato. L’argentino ha chiuso la sua ultima esperienza con il Qatar FC dopo la scadenza contrattuale a giugno 2023. El Flaco ha sottolineato di sentire tanto dolore e di essere al limite.
“Sento dolore tutti i giorni, non solo quando gioco al calcio, ma anche nella vita normale. Quest’estate dovrò vedere come mi sento, se posso continuare a giocare o meno. Presto prenderò una decisione. Per ora sono in stand-by. Tornare in campo sarebbe un miracolo, di testa già non ci sono quasi più. Ma non si può mai escludere nulla”.
A 34 anni Pastore dovrà operarsi all’anca e potrebbe mettere un punto definitivo alla sua carrira da calciatore.
L’intuizione, griffata Walter Sabatini, era partita dal Palermo che nel 2009 lo aveva prelevato dall’Huracan. In due stagione con la maglia rosanero ha avuto un vero e proprio exploit (16 gol e 16 assist), attirando l’attenzione dei più importanti club di Serie A. Alla fine però la spuntò il Paris Saint-Germain che sborsò 42 milioni di euro per prelevarlo dal club siciliano. Con il club parigino ha totalizzato 45 gol e 59 assist in 267 presenze.
A quei tempi era il trequartista moderno per eccellenza: un mix perfetto tra tecnica, eleganza e concretezza. In Italia è tornato, vestendo la maglia della Roma ma in quel periodo la sua fiamma si era già affievolita. Gli infortuni lo hanno condannato a una carriera molto meno luminosa di quella che avrebbe dovuto avere un talento del suo calibro. Di certo ha lasciato un segno nei club in cui ha giocato e adesso la sua carriera potrebbe essere arrivata al termine.
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