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Gazzetta- Il Napoli e Calzona hanno avuto coraggio, ma anche un briciolo di fortuna

Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” ha commentato il match di ieri tra Napoli e Barcellona.

Gazzetta- Il Napoli e Calzona hanno avuto coraggio, ma anche un briciolo di fortuna

Francesco Calzona aveva annunciato che non avrebbe firmato per un pari neanche in questa situazione di grande emergenza e il campo ha spiegato bene il perché. Ha avuto coraggio, anche dopo il pari di Osimhen, oltre a un pizzico di fortuna. Sì perché Raspadori e Simeone erano pronti al doppio cambio per Victor e Politano e il nigeriano ha trovato il guizzo vincente proprio sull’ultimo pallone utile. Ma lì, visto il momento, sarebbe stato facile rivedere la scelta e magari riequilibrarsi un po’. E invece Calzona non ha avuto esitazioni, ha dato via libera al doppio cambio e ha chiuso il match con Raspadori, Traorè, Lindstrom dietro e Simeone.

L’1-1 con il Barcellona è un mezzo prodigio considerando l’instant-debutto di Francesco Calzona.Per come si era messa la partita. Un vero psicodramma. Il Barcellona dominante e il Napoli a subire. Sotto choc, incapace di uscire con azioni collettive, zero tiri (in porta e fuori) per 75 minuti. Però soltanto un gol di Lewandowski a fare la differenza. Poi la svolta del match arriva grazie anche ai cambi coraggiosi di Calzona, soprattutto l’inesistente Kvara. Comincia un’altra partita: un quarto d’ora finale nel quale Osimhen, alla prima palla buona, trova il pari mettendo a nudo tutti i limiti della difesa fin lì ben mascherati. Per poco non arriva il 2-1. Insomma, niente è perduto da qui al ritorno perché il Barça, come dicono in Spagna, ha tanti problemi. Al Napoli basterebbe non fare niente di quanto esibito fino al 30’ della ripresa. Facile, no?

L’impressione del Napoli è di frustrazione. Si legge negli occhi di Kvaratskhelia e Di Lorenzo, ai quali non riesce quasi niente delle meraviglie con Spalletti. Si capisce che Calzona ha preteso di impostare dal basso in qualsiasi circostanza, ma non ci sono linee di gioco e agonismo per superare lo sbarramento catalano, se si escludono cinque minuti di fine primo tempo. Purtroppo quei cinque minuti finiscono nel cassetto dei buoni propositi, Pedri e Gundogan sono troppo per la mediana depressa del Napoli che concede loro libertà inspiegabile. Il gol nasce così, Lewa sente l’odore del sangue, a mezzora dalla fine siamo già oltre il baratro.

Carlo Gioia

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