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AIA, Pacifici: “Entro due mesi disponibili tutte le conversazioni VAR-arbitri”

Prosegue l’inchiesta del programma Le Iene sul sistema arbitrale italiano. Secondo le testimonianze e i documenti raccolti da Filippo Roma, inviato della trasmissione Mediaset, i vertici degli arbitri avrebbero dichiarato il falso in un verbale sulla vicenda riguardante i voti e classifiche truccate. La vicenda è quella di Niccolò Baroni e di Daniele Minelli, arbitri attualmente impiegati in serie A e B, che tre stagioni fa furono inaspettatamente dismessi a fine anno.

AIA, Pacifici: “Entro due mesi disponibili tutte le conversazioni VAR-arbitri”

I due decisero di fare ricorso alla giustizia sportiva per dei voti che loro sostenevano fossero “taroccati”. Tra le prove, le chat e le telefonate scambiate tra chi giudicava le loro prestazioni. Nella chat il responsabile prima avrebbe comunicato che il voto era di 8,60, ma in seguito, dopo aver visto la graduatoria, avrebbe cambiato idea proponendo di modificare con un voto maggiore, ovvero 8,70, la valutazione data a Eugenio Abbatista, che quell’anno avrebbe dovuto essere dismesso per aver raggiunto il numero di anni consentiti in quella categoria.

Baroni e Minelli fecero ricorso, ma persero in tutte le sedi della giustizia sportiva, poi però a sorpresa, dopo aver ricorso anche alla giustizia ordinaria, vennero reintegrati, prima che la loro denuncia querela alla Procura di Roma potesse andare avanti. Sul tema Le Iene hanno quindi chiesto spiegazioni a Carlo Pacifici, presidente dell’AIA (Associazione Italiana degli Arbitri).

Sul fatto che i vertici dell’AIA possano aver salvato un arbitro che non doveva essere salvato e mandato a casa gli arbitri che dovevano confermare la loro attività, Pacifici risponde: “Io sono sempre per la meritocrazia. Probabilmente qualche cosa non è andata a buon fine. Ecco, questo sì”.

Sul tema della trasparenza, l’inviato della trasmissione chiede la pubblicazione di tutti gli audio del VAR subito dopo le partite, oltre ai voti che vengono assegnati per le prestazioni: “Arriveremo anche a questo. Ma c’è un problema anche legato al giudice sportivo. Come vede, anche l’open VAR è cambiato? Praticamente c’è l’ascolto dell’audio a caldo di alcune situazioni”.

Poi, sull’ascolto di tutti gli audio, aggiunge: “Noi possiamo fare tutto quello che vogliamo, ovviamente in linea con quanto previsto dai regolamenti dalla FIGC, dalla possibilità di rivedere gli episodi e sentirli. Quando? Dobbiamo sentire la Federazione, Gravina, e vedremo se possiamo andare su questa strada. Questo non dipende da me, ma i tempi sono brevi. Due mesi massimo.

Dunque, in massimo due mesi i tifosi potranno ascoltare «gli audio integrali dei VAR del dopo partita. Perché no. Pubblicare anche i voti degli arbitri e dei VAR? Secondo me in questo c’è anche un problema di privacy personale ma di chi riceve i voti. Questo è un aspetto legale che va attribuito. Se fosse per me non ci sarebbe nessun tipo di problema”.

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