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Moggi vs Sarri, atto terzo: “Ti auguro non capiti quello che è capitato a me”

Luciano Moggi

Moggi contro Sarri atto terzo, Non finisce la diatriba tra l’ex dirigente della Juventus e il tecnico della Lazio. Un botta e risposta che dura da due giorni e che sta scatenando le reazioni sui social dei tifosi. Oggi a riaccendere la polemica è stato Moggi con un articolo al vetriolo sul quotidiano Libero.

Moggi vs Sarri, atto terzo: “Ti auguro non capiti quello che è capitato a me”

Riassunto delle puntate precedenti. Ad accendere il fuoco per primo era stato l’ex dg bianconero affermando a Radio Crc e a Radio Bianconera: “Non ho mai visto una squadra slegata come la Lazio. La Juventus è seconda in classifica con Allegri: cosa andiamo cercando? Non facciamo la fine che si stava facendo con Sarri, preso a detta di tutti per migliorare il gioco, questo allenatore è stato inserito in un contesto che non lo rispettava. Nell’unico anno in cui è rimasto alla Juventus non ha solo peggiorato la collettività della squadra, ma, a momenti, rischiava di perdere lo scudetto che ha vinto. Se fosse rimasto un altro anno la squadra sarebbe retrocessa in B”.
Sarri stronca Moggi chiamandolo radiato

In un’intervista ai canali ufficiali della Lazio, Sarri ieri ha risposto: “Vado in difficoltà perché dovrei rispondere a un radiato e quindi mi sento di mancare di rispetto a tutti i non radiati. La verità è che l’ultimo Scudetto alla Juventus è arrivato sotto la mia gestione, mentre in una storia ultracentenaria come quella della Juve l’unica retrocessione è arrivata sotto la sua gestione. E anche con 17 punti di penalizzazione per il successivo campionato di Serie B… Ho anche la sensazione di cosa ci sia dietro alle sue dichiarazioni, però i fatti sono questi”.

Sul quotidiano Libero in edicola oggi la contro-replica di Moggi: “Caro Sarri troppo facile infierire su chi ha subito quel che ho subìto io. Darmi del radiato è stato facile per te, più difficile se ti chiedessi di spiegare il perché di tanto, visto che sia nel processo sportivo, che in quello ordinario non risultano reati commessi. Capisco che quando le cose non vanno ci si difende lasciando a casa la coscienza. Nonostante ciò ti auguro che non ti capiti mai quello che è capitato a me”.

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