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Il netto calo delle italiane nelle competizioni europee: Perché quest’anno non si parla di un “Campionato scadente”?

Con l’eliminazione dell’Inter dalla Champions League, per mano dell’Atletico Madrid del Cholo Simeone, si è conclusa la campagna europea delle squadre italiane, ancora impegnate nella fase ad eliminazione diretta della massima competizione UEFA.

Il netto calo delle italiane nelle competizioni europee: Perché quest’anno non si parla di un “Campionato scadente”?

Lo scorso anno, il Napoli di Luciano Spalletti, si avviava sempre più verso il suo terzo scudetto, conquistato poi il 4 Maggio scorso. Nella stagione 2022-2023, in molti contesti, televisivi e non, si parlava di un campionato di basso livello, quasi inferiore persino alla Bundesliga, con squadre non all’altezza dei futuri campioni d’Italia. Nello stesso anno però, dati alla mano, l’Italia ha avuto ben 3 squadre ai quarti di finale della Uefa Champions League, un risultato che mancava dal lontano 2003, anno della Champions League vinta dal Milan nella finale tutta italiana con la Juventus. Milan, Inter e Napoli, infatti, hanno conquistato il loro posto tra le otto regine d’Europa, eliminando avversari come Rangers e Francoforte (entrambe finaliste di Europa League della precedente stagione), nel caso del Napoli, Barcellona, nel caso dell’Inter ed il Tottenham buttato fuori dal Milan agli ottavi.

Grandi avversarie per grandi sfide, che, a lungo andare, hanno sorriso alle squadre italiane nella massima competizione europea della scorsa stagione. Anche nelle competizioni UEFA minori non è andata per niente male alle squadre del BelPaese. In Europa League, infatti, Juventus e Roma hanno raggiunto le semifinali della competizione, sfiorando l’impresa di riuscire ad avere un derby tutto italiano a Budapest. Stessa musica in Uefa Europa Conference League, dove la Fiorentina è stata ad un passo dal sollevare la coppa a Praga, nella finale con gli inglesi del West Ham United.

Italia: sfortuna o illusione?

Quest’anno le cose non sono andate come i tifosi italiani si aspettavano. Dopo il grandissimo successo dello scorso anno, infatti, ci si aspettava molto di più dalle squadre italiane in Uefa Champions League, soprattutto viste le grandi prestazioni sfoggiate dall’Inter in Serie A. Invece, proprio i nerazzurri, hanno deluso più delle altre, che, a differenza loro, dovevano vedersela con squadre molto più forti. Nell’economia della (non) qualificazione, ha inciso un errore da matita rossa di Simone Inzaghi, all’ultima giornata della fase a gironi. In un contesto dove l’Inter era già matematicamente agli ottavi, ma non come prima della classe, Inzaghi ha scelto di schierare le seconde linee nel match decisivo contro la Real Sociedad, costatogli poi il primo posto nel girone. Ciò ha influito sicuramente nel sorteggio di Dicembre; poiché se fossero passati da primi avrebbero sicuramente pescato un avversario più abbordabile rispetto all’Atletico Madrid.

Per quanto riguarda due realtà come Lazio e Napoli, completamente in crisi dall’inizio di questa stagione, quest’ultime hanno dovuto affrontare due squadre superiori sia nell’organico sia nel gioco. Si poteva fare ben poco, contro due colossi blasonati come Bayern Monaco e Barcellona. Ultimo ma non per importanza, il Milan, uscito con le ossa rotte dal Gruppo Della Morte, con Newcastle, Paris Saint Germain e Borussia Dortmund (tra le altre cose, arrivate entrambe ai quarti di finale di Champions). Sotto questo punto di vista, le italiane non potevano fare più di tanto, poiché è entrata in gioco anche la sfortuna durante il sorteggio. Non si può parlare di un classico “fuoco di paglia”, perché non ci sarebbero i presupposti per farlo.

Perché non si parla di campionato scadente?

Lo scorso anno, mentre il Napoli viaggiava a ritmi elevatissimi, in molti tendevano a sminuire l’impresa fatta da Di Lorenzo e compagnia cantante, definendo il campionato italiano come un campionato di basso livello. Eppure, la campagna europea delle italiane è stata tra le migliori degli ultimi vent’anni, dove tre squadre della penisola sono arrivate nelle tre finali delle rispettive competizioni. Perché quest’anno, nonostante il dominio dell’Inter, paragonabile per certo versi a quello del Napoli dello scorso anno, non viene sminuito dal panorama calcistico italiano, a causa – dati alla mano- del netto calo della concorrenza? Forse, a differenza di quanto accade negli altri paesi, in Italia non si ha ancora la capacità e la cultura di applaudire al rivale, seppur con tanta fatica. Le imprese compiute lo scorso anno, da Milan, Inter, e Napoli, sono state snobbate in maniera ingiustificabile da molti, addetti ai lavori che non, e ciò ha messo in discussione ed in secondo piano una delle pagine più belle del calcio italiano degli ultimi anni.

Vincenzo Schiavo

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