Nelle scorse settimane il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis aveva spiazzato tutti affermando che il futuro stadio degli azzurri sarebbe stato costruito a Bagnoli (quartiere della periferia occidentale di Napoli). Addio quindi allo stadio Diego Armando Maradona, di proprietà del Comune, e nuovo impianto in soli 30 mesi.
Napoli, il sindaco Manfredi smorza i sogni di De Laurentiis: “Impossibile lo stadio a Bagnoli in 30 mesi”
Una risposta, che invitava alla calma, era già arrivata dal sindaco Gaetano Manfredi, che ha anche fatto sapere di essere stato sorpreso dal cambio di paradigma del presidente del Napoli. Ora, il primo cittadino partenopeo aggiunge nuovi dettagli: “Fare lo stadio a Bagnoli in 30 mesi è impossibile perché la bonifica durerà tra i 3 e i 5 anni”. Le parole di Manfredi a Radio Kiss Kiss a margine del consiglio comunale, dove si è anche parlato del mare di Bagnoli.
“Per il Comune la priorità è il rinnovamento del Maradona in vista di EURO 2032 – ha continuato il sindaco, che comunque si è detto comunque disponibile alla valutazione di un impianto del Napoli a Bagnoli –. Con De Laurentiis ci siamo sentiti, ma per affrontare la questione dello stadio a Bagnoli c’è bisogno di parlare con il Governo, con il ministro Fitto e con Invitalia che è proprietaria dei terreni”.
“Quando De Laurentiis parlò di Bagnoli era il momento in cui parlavo già col ministro Fitto per definire gli ulteriori passaggi sulla bonifica e stiamo procedendo con celerità. Per la realizzazione di uno stadio lì abbiamo bisogno di uno spazio dove oggi è previsto il parco urbano. Per questo servirebbe una modifica al Prg ma tenendo conto che la bonifica del parco urbano durerà tra i 3 e i 5 anni perché si metterà mano alle infrastrutture: strade, trasporti, reti elettriche e idriche”.
Proprio per una tempistica così lunga, la priorità del Comune resta il Maradona: “Vogliamo che a Napoli ci sia un grande stadio, che sia il più moderno possibile e che consenta alla città di poter partecipare a certe manifestazioni come EURO 2032. I tempi tecnici per rifare il Maradona ci sono». Più complicato il discorso dello stadio temporaneo che dovrebbe ospitare la squadra durante i lavori di ristrutturazione dello stadio di Fuorigrotta: «La ristrutturazione del Maradona deve seguire la legge sugli stadi che prevede dei percorsi. Sono in costante contatto col ministro Abodi. Si deve immaginare un progetto che sia compatibile con gli impegni del Napoli”.
“Lo stadio nuovo ad Afragola sarebbe un investimento privato ed è una scelta che compete alla proprietà. Credo che il club azzurro debba avere uno stadio competitivo e insisto nel dire che lavorando insieme si può fare un bel progetto del Maradona. C’è un supporto da parte del Governo in termini di capitali, il Comune metterebbe a disposizione l’impianto. Se si vuole fare un altro stadio, come vogliono fare a Milano, bisogna considerare che fare uno stadio in un altro luogo significa avere mezzi di trasporto e capacità di gestire gli eventi. Per le partite del Napoli mettiamo in campo i trasporti, diversi vigili urbani ed altre cose”.
Infine, ancora su Bagnoli: “I terreni sono di Invitalia e De Laurentiis li dovrebbe acquistare. Ho sentito il presidente del Napoli, poi ho concordato con Fitto che avremmo fatto un altro incontro perché c’è un ruolo del Comune, ma c’è anche un ruolo del Governo. Accoglieremo De Laurentiis per venire a conoscenza del suo progetto. Sapendo che la costruzione dell’impianto è condizionata dalla viabilità e dell’accessibilità. Uno stadio di 50-60mila spettatori determina infatti un gran movimento di persone in tempi ridotti”.
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