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Independiente, Tevez: “Milan? Eravamo vicini, potrei andarci in futuro da coach. Mi ispiro a Conte”

“Potevo andare al Milan, ma la Juventus si mosse bene, un po’ in segreto, e riuscì a prendermi”. Carlos Tevez ha parlato alla Gazzetta dello Sport del suo trasferimento in Italia nel 2013. Galliani voleva portarlo a Milano, ma alla fine l’hanno spuntata i bianconeri, con cui l’argentino ha vinto 2 scudetti, 1 Supercoppa e 1 Coppa Italia. Il percorso di Tevez non l’ha portato al Milan da giocatore, ma potrebbe farlo in futuro da allenatore: “Chissà che le strade con i rossoneri non si possano incrociare di nuovo. Magari da tecnico”.

Independiente, Tevez: “Milan? Eravamo vicini, potrei andarci in futuro da coach. Mi ispiro a Conte”

L’argentino ha rivelato alla Gazzetta dello Sport di voler allenare in Italia, non escludendo un futuro in rossonero. “Mi ispiro a Conte e ho un rimpianto: la finale di Champions League persa con la Juve contro il Barcellona”

Tevez sta muovendo i primi passi da allenatore in Argentina. Dopo l’esperienza al Rosario Central, è passato all’Independiente, con cui sta ottenendo ottimi risultati. Nella sua carriera, l’apache ha avuto modo di lavorare con grandissimi tecnici, da cui sta cercando di imparare: “Mi ispiro a Conte per la passione e l’ossessione per la vittoria, da Blielsa ho preso l’attenzione ai dettagli e da Ferguson mi porto la grande calma nella gestione del gruppo. Ma di bravi ne ho avuti tanti, penso a Mancini e Allegri. Se ne devo dire uno però scelgo Conte”.

Oltre alla straordinaria tecnica, Tevez si è sempre contraddistinto per via del suo spirito di sacrificio e della cattiveria agonistica. Caratteristiche che l’argentino non ritrova nei calciatori di oggi: “Non esiste un nuovo Tevez. Non ho trovato nessuno che mi assomigli. Io mettevo il cuore in campo, davo tutto me stesso e credo che questo si sia un po’ perso, non solo in Italia ma in Europa in generale”.

Tevez ha avuto una carriera costellata di successi e trofei: nel suo palmares figurano la vittoria del campionato argentino, brasiliano, inglese e italiano. In ambito internazionale, l’apache ha conquistato una Coppa Libertadores, una Champions League e una Coppa del Mondo per club. Eppure c’è un momento che ancora rimpiange: “Ero convinto di poter vincere la Champions con la Juve, anche se avevamo davanti il miglior Barcellona di sempre. Eravamo fortissimi, a centrocampo avevamo Pirlo, Pogba, Vidal e Marchisio, che ti davano la sensazione di poterti mandare in porta da un momento all’altro”.

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