Sono passati esattamente 365 giorni da quella sera di Udine, dove tutta la squadra del Napoli lottò per ottenere il punto mancante a rendere reale un sogno che fino a quel momento si stava solo avvicinando alla sua concretezza finale: Osimhen pareggia il gol di Lovric, e gli azzurri diventano Campioni d’Italia. Ricordo benissimo quella sera come se fosse ieri, come se fossi rimasto a quella notte leggendaria.

4 maggio 2023, Napoli vive il miracolo: la notte dei Campioni d’Italia

I tifosi del Napoli che non sono riusciti ad acquistare i biglietti per seguire la partita dall’interno dello Stadio Diego Armando Maradona, provvisto di maxi-schermo, si sono riuniti nelle varie zone della città, per sperare insieme alla vittoria finale. Inutile dire che, al fischio finale, con Di Lorenzo che spazza la palla che fino a quel momento aveva tra le mani, la città di Partenope esplode all’unisono della felicità, perchè il Napoli è tornato campione dopo 33 anni. Cori e fumogeni azzurri ricoprono il cielo nero della notte, mancante di stelle, sostituite dalle lacrime di felicità di un popolo che prima di quel momento ha sempre visto gli avversari dal basso. Si parte da Fuorigrotta, dall’esterno dello Stadio, per incamminarsi tutti insieme verso Piazza del Plebiscito, il cuore della città, dove, a Piazza Trieste e Trento, i tifosi si arrampicano sulla fontana per festeggiare e inneggiare cori nei confronti anche di Maradona, come se anche lui fosse stato tra i fautori di questo trionfo.

Sembrava andare tutto per il meglio: festa scudetto allo Stadio, dichiarazioni di De Laurentiis che confermano la sete di vittoria del presidente stesso, tifosi carichi per un futuro che promette solo cose positive. La storia la sappiamo già: la stagione che sta per concludersi è stata tutto l’opposto delle aspettative, partendo dalla scelta del successore di Spalletti, sicuramente non all’altezza della panchina azzurra. Tutto ciò, rende miracolosa la vittoria del Napoli nella stagione 2022/2023, ma non casuale, non è stata quella vittoria che può capitare una volta ogni tanto nella storia del calcio (Leicester del 2016, per fare un esempio), bensì poteva essere ripetuta se venivano fatte le scelte giuste e veniva fatta una programmazione diversa rispetto a quella eseguita.

Il fallimento sportivo di quest’anno, non può in alcun modo cancellare quella vittoria che ancora oggi al solo pensiero fa venire i brividi ai napoletani, anche se i fautori di questa pessima stagione sono gli stessi che fino ad un anno fa compievano la storia del calcio italiano e non. Tutto quello che è successo dal 5 maggio in poi, non deve cancellare quella sete di vittoria dimostrata nei festeggiamenti, anzi deve alimentarla per tornare a vincere il più velocemente possibile e far capire a tutto il mondo del calcio, che l’anno atipico è stato questo, e non quello di una vittoria meritata per gioco e programmazione dirigenziale.

Mario Di Domenico

Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti aggiornato con https://www.gonfialarete.com/