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Napoli, Lukaku e McTominay, i “contiani” per eccellenza: sulle loro spalle il destino del Napoli

NAPLES, ITALY - APRIL 14: Romelu Lukaku of Napoli celebrates with Scott McTominay after scoring his side second goalduring the Serie A match between Napoli and Empoli at Stadio Diego Armando Maradona on April 14, 2025 in Naples, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Con tre partite ancora da giocare e un vantaggio di tre punti sull’Inter, il Napoli vede lo scudetto ma non può permettersi passi falsi. E allora servono certezze, uomini di riferimento.

Napoli, Lukaku e McTominay, i “contiani” per eccellenza: sulle loro spalle il destino del Napoli

In casa azzurra, nessuno incarna meglio la mentalità di Antonio Conte di Romelu Lukaku e Scott McTominay, definiti oggi dalla Gazzetta dello Sport “i due contiani per eccellenza”.

Lukaku, il leader chiamato a dare l’esempio
Lukaku e Conte, un legame quasi paterno. L’attaccante belga sapeva bene cosa lo attendeva al Maradona: un ritorno al centro del progetto, ma anche un carico di responsabilità. Nulla gli viene perdonato, perché da lui passa la spinta emotiva e tecnica della squadra. Con 12 gol e 10 assist stagionali, Lukaku è in doppia doppia e insegue Salah tra i big d’Europa. È il riferimento emotivo e tecnico della squadra.

McTominay, l’uomo ovunque di Conte
Arrivato tra lo scetticismo generale, Scott McTominay è diventato rapidamente imprescindibile. L’ex Manchester United ha già battuto il suo record personale di reti in campionato (11) e interpreta alla perfezione il calcio muscolare, verticale e senza fronzoli che piace a Conte. Grinta, corsa, inserimenti: è diventato un simbolo del nuovo Napoli.

I soldati fedeli: Di Lorenzo, Anguissa, Olivera, Rrahmani
Non solo le due stelle. Conte ha forgiato una trincea di fidati:

Giovanni Di Lorenzo, da separato in casa a colonna difensiva. Terzino o centrale, è tornato su livelli da scudetto.

Frank Anguissa, “uomo ovunque” e ora anche goleador.

Mathías Olivera, jolly difensivo capace di reinventarsi centrale con successo.

Amir Rrahmani, ribattezzato da Conte “il computer” per la sua capacità di apprendere schemi e movimenti con precisione chirurgica.

La corsa finale
Con l’Inter alle calcagna e tre match ancora da giocare, il Napoli dovrà fare affidamento sulla sua spina dorsale contiana. Conte ha trasformato la squadra in una macchina organizzata e affamata. Ora serve l’ultimo sforzo. E come sempre, saranno i suoi uomini simbolo a dover indicare la via.