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Gavillucci: “Caso Pecoraro? Dopo quell’Inter-Juve alcune anomalie, l’AIA manca di trasparenza” [ESCLUSIVA]

Gavillucci
A Radio Marte nel corso della trasmissione "Si gonfia la rete" di Raffaele Auriemma è intervenuto Claudio Gavillucci, ex arbitro

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Claudio Gavillucci, ex arbitro di Serie A.

Gavillucci: “Caso Pecoraro? Dopo quell’Inter-Juve alcune anomalie, l’AIA manca di trasparenza” [ESCLUSIVA]

“Ora sono a Liverpool, ho avuto l’occasione di fare un aperitivo con alcune persone dello staff di Carlo Ancelotti. Penso che il mister abbia fatto molto bene all’Everton, soprattutto all’inizio, come d’altronde anche l’altro ex Napoli Benitez a Liverpool.

Cosa pensano gli arbitri Serie A della ripresa? Sento spesso i miei colleghi che sono molto colpiti da questa crisi, lavorando a prestazione e non avendo alcuna tutela ulteriore dal Governo lavorando a partita Iva. La salute prima di tutto, loro sono in linea con quello che è il sentore dei calciatori, che io ho sentito poco però. Servono le garanzie che ogni lavoratore dovrebbe avere. Dall’8 marzo non percepiscono nessun tipo di emolumento, c’è una sproporzione enorme tra i giudici e i giudicati. Se non si riprendesse il campionato i prossimi stipendi arriverebbero direttamente a settembre.

Le parole di Pecoraro? Innanzitutto ribadisco che i miei colleghi sono persone integerrime. Quello che non funziona è proprio il sistema che li governa, che induce i tifosi a fare retropensieri che non esistono. Maggiore trasparenza – come per esempio la comunicazione diretta come nel rugby sui casi var – darebbe una migliore immagine. Trasmettere l’episodio allo stadio non sarebbe così scandaloso. UEFA e FIFA stanno lavorando anche a questo, ne sono sicuro. Chi governa gli arbitri in Italia invece non ha ancora capito l’importanza della trasparenza e di poter mostrare come più cristalline le dinamiche per far sì che tutto il sistema calcio migliori.

Orsato? Uno tra i tre arbitri più forti di tutti i tempi dopo Lo Bello e Casarin. Acclarato che quell’Inter-Juve fu una partita sfortunata, sbagliano anche i calciatori. Io ricordo bene quando Baggio sbagliò il calcio di rigore a Pasadena, io ero bambino e piansi, anche i migliori sbagliano. Indubbiamente è stato un errore ma a partita ferma non si può sbagliare più. Quello che è stato sbagliato è stato il non spiegare il perché si è commesso quell’errore e non ammetterlo. Nel mio libro ci sarà un capitolo intero dedicato a questa situazione, perché le incongruenze di quella partita non si fermano a un solo episodio. Bisognava metterci la faccia, lo disse anche De Laurentiis dopo Napoli-Atalanta: visto che paghiamo un servizio ci dev’essere spiegato il motivo.

Cosa viene registrato durante una partita? L’anomalia, se può essere chiamata così, è stata che a Coverciano generalmente vediamo gli episodi controversi. Ma noi quell’episodio non lo vedemmo. Non so se quell’audio c’era o no, so solo che posso dire con certezza che la partita viene registrata interamente. Se poi vengono tagliate o archiviate solo le parti in cui interviene il var, questo non lo posso confermare.

Posso confermare però che non abbiamo visto l’episodio ma devo spezzare una lancia a favore di Orsato. Da quella partita non ha avuto nessun tipo di tutela e ha avuto anche minacce, ha dovuto dormire con la polizia sotto casa. Non ha più arbitrato l’Inter per lo stesso motivo per cui altri arbitri non arbitrano più altre squadre. Nel libro spiego proprio che il sistema non tutela gli sportivi, il pubblico e i tifosi. I primi ad avere un ritorno negativo sono proprio quelli che pagano l’abbonamento allo stadio o alle pay-tv e vorrebbero vedere tutto in trasparenza, a 360°.

Il libro parla anche di Sampdoria-Napoli, quando sospesi la partita per cori discriminatori, da lì finì la mia carriera in A ma almeno ci fu un’inversione di tendenza sui casi da razzismo. Ho ricominciato ad arbitrare per hobby qui in Inghilterra, mi hanno fatto innamorare di nuovo di questo lavoro. Qui il razzismo è una parola pesante: si parla di un argomento che pesa, specie all’interno dello sport”.

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