Difesa a tratti granitica. Merito (anche) dello scafato ex Inter e Roma, partito con le stigmate (scusate, ma il suo nome lo permette) del figliol prodigo di Spalletti senza alcun talento, a giocatore recuperato. Risorto, sfruttando (ancora) la caratteristica divina del suo nome. Il mal d’Africa causato dalla partenza di Koulibaly, tornato vincitore col suo Senegal dalla competizione continentale, ha scacciato via tutta la diffidenza ai nastri di partenza.
FOCUS – Da vituperato a beniamino della piazza: Juan Jesus non è (solo) il sostituto di Koulibaly
Vituperato, odiato, ripudiato: dopo oltre dieci anni, l’estate scorsa, Juan Jesus non aveva più un contratto con una squadra italiana. All’improvviso la chiamata di Spalletti, colui che a Roma l’aveva spesso coccolato (e difeso). E che lo ha fortemente voluto come membro della rosa azzurra dal ritiro in Val di Sole.
Juan Jesus è arrivato a vestire l’azzurro da svincolato, con l’incarico di sopperire all’assenza di Kalidou Koulibaly, impegnato nella Coppa d’Africa Camerun 2022. Il Comandante KK è tornato da vincitore del torneo, Juan Jesus – che ha firmato con il Napoli ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2022 da 1 milione di euro di ingaggio più bonus – prima ha conquistato la piazza con la sua grande simpatia (si è ribattezzato Jamme Jà, con un gioco di parole sui social con le iniziali del suo nome) e umanità, poi – con un rendimento monstre – si è imposto sul rettangolo verde, non facendo rimpiangere il più quotato Koulibaly, titolare inamovibile e capitano in pectore di questo Napoli.
“Sono venuto qui con professionalità – ha dichiarato qualche giorno fa Juan Jesus -, senza mai fare polemiche, sempre con rispetto, gli allenatori hanno fatto le loro scelte ma sapevo che potevo aiutare molto di più la Roma come sto facendo ora a Napoli. Quest’anno non era per mettermi in mostra, io sono così, poi se devo rimanere deciderà il direttore ed il mister, ora sono contento in quello che sto facendo. Non dipende solo da me”. Juan è sicuramente un leader, un calciatore su cui mister Luciano Spalletti può fare affidamento. Basta vedere i dati riportati nel grafico che segue:
I Leoni di Teranga del Senegal sono stati accolti in maniera trionfale dal loro popolo dopo la conquista della Coppa d’Africa. Capitan Koulibaly, reduce da cinque gare con la sua nazionale, è pronto a tornare all’ombra del Vesuvio, magari già contro l’Inter sabato: una volta smaltite le fatiche del torneo, tornerà al centro della difesa di Luciano Spalletti per dare il suo contributo alla rincorsa scudetto degli azzurri. Per centrare la qualificazione ai prossimi Mondiali, il Senegal dovrà però vincere lo spareggio. Avversario, ancora una volta, sarà l’Egitto di Salah, lo stesso battuto nella finale di Coppa. Ora però c’è da pensare al Napoli: e Koulibaly ha un alleato in più in questo senso. Quel signore che ha una caratteristica divina nel suo nome, quel Juan Jesus Juan Jesus praticamente fuori rosa alla Roma (non si è risparmiato una frecciatina al suo vecchio club), resuscitato grazie alle mani sapienti di mister Spalletti e alla sua grande professionalità.
(grafici a cura di Andrea Falco)
di Andrea Fiorentino
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