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L’OCCHIO DI FALCO – A Brescia 3 punti, ma anche un monito per Gattuso

Dries Mertens

L’OCCHIO DI FALCO NAPOLI BRESCIA ‘L’occhio di Falco‘ è la rubrica a firma di Andrea Falco che a cadenza settimanale si pone l’intento di spiegare, attraverso semplici numeri e differenti chiavi di lettura che tendono a sfuggire ai più, gli elementi tecnico-tattici centrali nelle ultime uscite degli azzurri.

L’OCCHIO DI FALCO – A Brescia 3 punti, ma anche un monito per Gattuso

Nel presentare questa rubrica siamo sempre stati chiari: qui si analizzano prestazioni, non risultati. E stavolta, nel post Brescia-Napoli, non ci ritroveremo a tessere le lodi degli azzurri e della loro interpretazione della gara, ma piuttosto proveremo a mettere in evidenza alcuni difetti che nella gara del Rigamonti sono passati in secondo piano con la rimonta avvenuta nella ripresa, ma che potrebbero tornare di attualità in futuro.

Il difetto congenito del falso 9

La tentazione di schierare questo Mertens è forte, con un Milik che di certo non ha fatto troppo per blindare la sua titolarità. Ma il progetto 9 atipico, oltre a diversi vantaggi, presenta anche degli effetti collaterali, soprattutto contro certi avversari. Questo accadeva già in epoca Sarri, nonostante una squadra in palla e che giocava a memoria, figurarsi adesso, con tutte le difficoltà ancora esistenti. Dal canto suo la vecchia volpe Diego Lopez non ha fatto altro che ripetere lo stesso identico piano di gara messo in atto 3 anni fa, quando venne incredibilmente a pareggiare al San Paolo al suo debutto con un derelitto Palermo. Lo stesso, che diverse avversarie avevano contrapposto al Napoli di Sarri 2.0.

Non al centro

L’idea era chiara: lasciare libera la prima impostazione, per non permettere all’uscita palla dal basso di mettere fuori gioco da subito dei difendenti e di conseguenza cedere campo. Poi, due linee strette e compatte all’altezza del limite dell’area. Impossibile combinare centralmente. Perchè? Perchè chi difende sa che deve occuparsi di una sola cosa: chiudere il centro. Tutt’al più, che gli azzurri vadano sull’esterno, tanto se arriva un cross non sono pericolosi, non avendo giocatori strutturati e abili nel gioco aereo. Così, è come ritrovarsi due giocatori in più a fare muro nella zona centrale.

Senza combinazioni e corridoi centrali, impossibile innescare Mertens, e tutto diventa più complicato.

Callejon e Zielinski due assenze pesanti: ecco perchè

Si aggiungono poi, una serie di fattori:

  • La scelta di Politano al posto di Callejon ti può dare maggiori qualità nell’uno contro uno, cosa anche utile in una gara del genere. Ma un mancino a destra porta un altro giocatore a intasare gli spazi centrali invece di sfruttare lo spazio lasciato libero sull’esterno. In più, i proverbiali movimenti senza palla di Callejon muovono la difesa e creano apprensione e grattacapi alla difesa: se anche non un solo pallone dovesse poi arrivare a Callejon, la sola presenza dello spagnolo avrebbe creato un problema in più per la squadra avversario, e spazio da attaccare per i compagni.
  • Anche a centrocampo alcune scelte sarebbero potute essere diverse. Banale dire che forse Lobotka sarebbe preferibile a Demme in una partita da 70% di possesso palla, ma soprattutto, in una partita del genere non si può fare a meno dell’unico centrocampista del Napoli che ha un cambio di passo importante, ossia Zielinski. Il centrocampo del Napoli deve ammortizzare i ritmi spesso compassati di Fabian Ruiz, quasi auto letali in una gara del genere, e per farlo serve più intraprendenza di quella dimostrata venerdì dal giovane Elmas e dal mediano tedesco.

Conclusioni

Non è una critica a Gattuso, sia chiaro. Il piccolo turnover era necessario e quasi tutta la critica oggi preferirebbe vedere in campo Mertens al posto di Milik, che tra l’altro non era neanche al meglio. Semplicemente, dopo esser stato bravissimo l’ex tecnico del Milan a restituire umiltà e solidità a questa squadra, da adesso in avanti subentreranno anche nuove sfide: per sbloccare con continuità certe partite in cui viene scelto Mertens nel ruolo di centravanti, serve tener conto di tante cose nelle scelte degli altri 10, e soprattutto, occorrerà trovare una maggiore qualità di gioco negli ultimi 30 metri.

di Andrea Falco