MAGGIO NAPOLI – “A Napoli ho lasciato il cuore” queste le parole di Christian Maggio, oggi capitano del Benevento, ai microfoni di gianlucadimarzio.com. L’ex difensore azzurro ha parlato della sua esperienza partenopea, degli esordi, sino alla sua nuova avventura con la maglia della strega. “Napoli è una città unica al mondo. Devi imparare a sentirla, conoscerla. E’ diventata la mia seconda casa” ha raccontato il calciatore. Di seguito uno stralcio dell’intervista.
L’amicizia con Hamisk
“Hamsik? Era molto simile a me. Per tanti anni abbiamo condiviso la stessa camera. E’ un amico vero. Insigne? Come un fratello minore. Ama Napoli in modo viscerale – continua – Siamo cresciuti mano nella mano. Più passava il tempo, più cambiava la nostra mentalità”.
Da Benitez a Sarri, gli allenatori a Napoli
“Rafael è un vero manager. A me piaceva tantissimo. Crede molto nella famiglia e spesso ci lasciava giorni liberi per stare con i nostri cari. E’ lontano dall’idea di calcio che si ha in Italia – poi parla di Sarri – Era l’opposto. Un vero maniaco del lavoro. Tutto deve avere un senso e una logica. Era complicato stragli dietro. Ha stravolto il nostro metodo di allenamento e il modo di giocare”.
La partita più bella in azzurro
“La vittoria in Coppa Italia contro la Juventus. Quella sera avremmo vinto contro chiunque. Napoli-Chelsea? Furono due partite incredibili. All’andata Terry negò la quarta rete. Al ritorno se non mi fossi infortunato sarebbe andata in modo diverso. Fiorentina-Napoli? E’ stato detto che a Firenze successe qualcosa di strano, ma non è così. Fu una giornata storta. Ne accadono tante nel calcio. Quel giorno eravamo spenti. C’era qualcosa che non andava. La squadra non riusciva a rispondere positivamente agli eventi”.
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Serena Grande
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