Ciro Immobile torna a casa, almeno per una notte, come Ulisse tornò nella sua Itaca così “Ciro il Grande” torna a Torre Annunziata a due passi dal San Paolo. Quello stadio tanto desiderato, lo stadio dei sogni di un bambino che voleva diventare un grande campione indossando quella maglia azzurra che un tempo fu di Maradona, quello stadio che lo vedrà ancora una volta “nemico” della sua Napoli sabato sera alle 20:45.
“Il Napoli era in serie C quando mio padre mi portò a vedere la prima gara: in attacco c’erano Sosa, Pozzi, Calaiò. Se penso che l’altra sera il Napoli giocava in Champions…vedevo la gara con il Besiktas e mi ha impressionato la personalità che ha questa squadra in Europa. Non è da tutti giocare così bene e questo deve essere un motivo d’orgoglio per tutto il calcio italiano. Però, attenzione,nel mio cuore c’è soprattutto il Savoia”.
Questo l’inizio della lunga intervista rilasciata ai colleghi de Il Mattino dal bomber biancoceleste.
10 anni vissuti da vagabondo, tante le maglie indossate da quella bianconera, passando per quella granata dove ebbe la consacrazione da bomber dopo i successi ottenuti con la maglia del Pescara, poi Dortumund e Siviglia, ma non è riuscito mai ad indossare l’azzurro dei suoi sogni: l’attaccante in estate era stato vicinissimo al Napoli e ora rappresenta il grande rimpianto: “Se ne è parlato tanto nelle ultime due estati, forse in quest’ultima c’è stato qualcosa in più. Ma alla fine essere approdato alla Lazio mi ha reso molto felice”.
Anche se poi ammette: “Il Napoli fa un gioco che consente alla punta centrale di andare al tiro anche 6 o 7 volte a partita, ha degli esterni che sono il sogno di ogni attaccante. Mi sarei divertito“.
Immobile difende anche Gabbiadini, finito nel mirino della critica per il suo scarso rendimento: “La gente si aspetta tanto da lui, l’anno scorso era la riserva di un mostro eppure si è fatto trovare pronto. La vita degli attaccanti è curiosa, è fatta di momenti in cui nulla va come deve andare.”
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Ciro si sofferma anche sul momento di Lorenzo Insigne: “E’ un campione che sente il peso e la responsabilità di indossare la maglia del suo Napoli. Da napoletano non è facile, lui deve uscirne da solo da questa situazione e ci riuscirà perché ha una grande forza interiore“.
Il bomber biancoceleste infine comprende la reazione del popolo napoletano all’addio di Higuain: “Era l’idolo di tutti, ha segnato 36 goal in una stagione. Difficile accettare un simile addio, andando per altro nella squadra rivale. Ma è normale anche che uno come Higuain possa decidere di andare in un grande club come la Juve. È la favorita per lo scudetto, quella che ha il gruppo storico più solido. E questo le consente di tirarsi fuori dalle situazioni più difficili”.